Commercianti e residenti nel terrore. "Siamo ostaggio dei delinquenti"

Il grido di dolore di un quartiere bersaglio della microcriminalità

Davide De Minicis mostra i segni di effrazione alla porta del suo negozio

Davide De Minicis mostra i segni di effrazione alla porta del suo negozio

Pisa, 9 marzo 2018 - ​ Scippi, furti in appartamento e spaccate a tutte le ore del giorno. I malviventi ormai non hanno bisogno del buio per agire: sempre più sfrontati, che sia per disperazione o per arroganza, chi delinque lo fa con sempre maggior disinvoltura. La cronaca pisana ci racconta quotidianamente di quartieri diventati bersaglio facile, teatro di episodi di microcriminalità che rischia spesso di degenerare anche in qualcosa di più grave. Sembra non esserci più limite.

«Quando cinque anni fa ho scelto il Centro forum per aprire il mio negozio ero certo di potermi inserire in un tessuto commerciale interessante. L’affaccio su via Matteucci sarebbe, in effetti, una bella vetrina – racconta Mauro Santini del Riccardo corredi franchising – . La situazione invece si è ribaltata recentemente, soprattutto a causa dell’apertura di alcune attività ‘particolari’ che non hanno di certo arricchito il quartiere. Anzi, da tempo qui girano brutti elementi. Gente poco raccomandabile, perditempo che bussano di porta in porta per chiedere soldi da ‘investire’ poi negli alcolici e nel gioco. Ci sono state tante iniziative finalizzate a migliorare l’immagine del quartiere. Basti pensare ai mercati sotto le logge e agli eventi del weekend, però l’impegno non sembra essere sufficiente. Le scorribande di delinquenti non si arrestano e tutti ne paghiamo quotidianamente le conseguenze. La presenza delle forze dell’ordine è fondamentale in questa circostanza. Non ci sono abbastanza controlli. Capiamo che le risorse pubbliche sono limitate, però...».

La percezione di insicurezza è alta in un contesto nel quale commercianti e abitanti sono costretti a sopportare l’insopportabile. La tensione è alta. Le commesse non si vergognano a confessare che la sera, al momento della chiusura, la paura è tanta. L’autodifesa consta nel cercare di uscire in gruppo, ma non sempre ciò è possibile. Nemmeno i colleghi maschi però se la passano meglio. «La galleria è frequentata ormai da brutta gente – spiega Davide De Minicis del Computer service –. Abbiamo assistito ad una escalatio di violenza che non si arresta. Anche al mio negozio hanno tentato più volte di entrare. Due giorni fa, in concomitanza con l’assalto all’adiacente ristorante giapponese, ho notato dei graffi anche sulla mia porta. Credo mi abbia salvato il lucchettone. La situazione comunque non è più tollerabile».