"Centro congressi fondamentale Un convegno vale 1 milione di euro"

Il professor Ugo Boggi: "La proposta di Confcommercio da considerare. Ma serve lo sforzo di tutti"

"Centro congressi fondamentale  Un convegno vale 1 milione di euro"

"Centro congressi fondamentale Un convegno vale 1 milione di euro"

di Gabriele Masiero

PISA

"È curioso che Pisa, che punta tutta la sua economia sostanzialmente su università, ospedale e turismo, non abbia un centro congressi adeguato. Per questo la proposta di Confcommercio merita di essere presa in considerazione, ma serve uno sforzo in più da parte di altri soggetti". Il professor Ugo Boggi, direttore dell’unità operativa di chirurgia generale e trapianti dell’Aoup, interpellato da La Nazione, parla del presente, ma anche del futuro prossimo. Lui, del resto, di congressi se ne intende, visto che gira il mondo nei più grandi simposi di chirurgia del pianeta, ed è riuscito a riportare in città il congresso nazionale della Società italiana di chirurgia (al Polo Piagge dal 17 al 20 settembre) che mancava dal 1905 e per il quale sono attesi oltre 2 mila partecipanti che riempiranno alberghi e ristoranti cittadini oltre alle sale del polo didattico universitario.

"Il tema mi sta molto a cuore - aggiunge - ma occorre essere sinceri e affrontarlo con serietà".

Dica.

"La città in questi anni ha perso molte occasioni importanti in questo segmento vitale dell’economia, ma non può essere un soggetto pubblico a farsi interamente carico di questo settore".

Perché?

"Prendiamo il Palacongressi chiuso da anni. L’università ne è proprietaria ma farlo rivivere non basta la cosiddetta terza missione ed è necessario che vi sia almeno una compartecipazione da parte dell’imprenditoria pisana. Sia per quanto riguarda i lavori di ammodernamento per consentirne la riapertura, ma anche nella gestione a medio-lungo termine. Del resto, gli investimenti che l’ateneo può e deve fare sono quelli in didattica e ricerca scientifica. Ma il problema della mancanza del centro congressi è serio e va affrontato".

Sì, ma come?

"Intanto progettando un nuovo polo congressuale adeguato. Penso a un complesso capace di contenere almeno 3mila persone. Auspico che anche gli imprenditori pisani dicano la loro e che la parte pubblica, a cominciare dal Comune, proceda con la pianificazione urbanistica. Da tempo si parla dell’area ex Santa Chiara, della Scuola medica. Può essere una soluzione., Ma è inevitabile cercare capitali privati da investire e in ogni caso questo nuovo centro congressi non ci sarà prima di alcuni anni". Quindi nel frattempo che si fa?

"Auspico che la proposta di Confcommercio possa alimentare un dibattito costruttivo per riaprire il Palazzo dei congressi. Non è granché ma oggi è meglio di niente. E aiuterebbe a non perdere altre occasioni". Quali?

"Cito numeri per capire meglio: per il nostro congresso la Società italiana di chirurgia ha già preacquistato mille notti negli alberghi pisani a una media di 150 euro ciascuna. Altrettante si potranno acquistare con l’arrivo certo dei congressisti, compresi quelli che verranno che con la famiglia. Per non parlare dei ristoranti. Il nostro convegno vale circa un milione di euro per il territorio. A novembre il professor Stefano Berrettini, presiederà al Polo San Rossore, il 39o congresso nazionale della Società italiana di audiologia e foniatria, a dicembre il professor Marco Falcone inaugurerà al Polo Carmignani un congresso di infettivologi, con oltre 4000 partecipanti, che poi però si sposteranno a Firenze per mancanza di spazi adeguati. E questo ormai accade da anni con professionisti dei nostri atenei costretti a organizzare convegni scientifici altrove".