Caso Moschea: cala il sipario su certi teatrini

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Enrico

Bruni*

Sipario sul teatrino islamofobo di Michele Conti e della destra pisana. Una sconfitta per un’intera classe politica che ha marciato sull’intolleranza, agitando diffidenze xenofobe indegne della storia della città. Come dimenticare le posizioni provocatoriamente contrarie alla libertà di culto prese dai vertici pisani del centrodestra? Resta famoso il volantino distribuito prima del ballottaggio dove sotto alla frase “Sarà questo il futuro di Pisa?” campeggiava la foto di una donna col niqab e l’appello al voto per Michele Conti. Con queste posizioni hanno tentato di trasformare la nostra città da terra di diritti e libertà in un cantiere delle istanze più estreme della retorica della destra transnazionale, con la promessa di un referendum per impedire la costruzione della Moschea e l’elezione in consiglio comunale nelle fila della Lega del Presidente del Comitato paraleghista “Il Popolo Decide“, lo stesso che si rifiutò di alzarsi in piedi di fronte alle vittime della Shoah. Ora con l’inizio dei lavori a Porta a Lucca la giunta esce definitivamente sconfitta e Pisa volta pagina. Non possiamo che rallegrarcene. La Lega ha utilizzato le istituzioni comunali per minare lo stato di diritto, venendo smentita da Provincia, Soprintendenza, Tar, Arcivescovado e Chiesa Valdese. Per portare avanti la sua retorica islamofoba, la giunta si è servita delle risorse del Comune di Pisa che sono dei cittadini tutti, anche di fede islamica. Con il suo ostruzionismo la Giunta è venuta meno all’impegno per una buona amministrazione, mettendo in difficoltà la comunità islamica che oggi deve affrontare spese aggiuntive e prezzi lievitati. La posa della prima pietra della Moschea non sarà solo la vittoria ci chi crede nella laicità e nell’uguaglianza formale di ogni religione di fronte alla legge, ma anche un monito per tutti quelli che in futuro oseranno minare le basi del nostro stato di diritto: non vincerete!

* responsabile

diritti segreteria comunale PD