ANTONIA CASINI
Cronaca

Pisa, "Stavo per vendere casa, ma l’ho donata all’Associazione contro le leucemie"

Ivana Barsanti: "Avevo un’offerta di 210mila euro quando ho trovato un biglietto di mia madre con le sue volontà". Adesso servirà per aiutare chi soffre

Il momento del taglio del nastro (foto Cappello/Valtriani)

Pisa, 20 novembre 2021 - Ivana, quasi mette le mani avanti: "Sa, non abbiamo figli...". Ma avrebbe potuto tenerla per sé quella proprietà (in via di Cafaggio) che vale centinaia di miglia di euro e invece l’ha donata. Ivana Barsanti, avanese doc, ha regalato la casa di sua madre all’Ail, Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, per i malati e i loro familiari.

"Non ci volevo credere quando mi telefonò per comunicarmelo", commenta la presidente dell’associazione a Pisa, M. Francesca Biagi. Un luogo (sono 73 in tutta Italia, 3772 le persone ospitate fino a ora) dove il malato - che deve necessariamente sottoporsi a lunghe terapie che comportano ulteriori periodi di ricovero dopo la prima fase di ospedalizzazione - e la sua famiglia possono recarsi per continuare le terapie in un ambiente confortevole, vicino ai Centri di Ematologia altamente specializzati.

"Un motivo di grande orgoglio – afferma il sindaco di Vecchiano, Massimiliano Angori – Perché la Solidarietà, con la S maiuscola, rappresentata da questo grande gesto, in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, fa bene a tutti. Abbiamo per questo patrocinato, come Comune, il progetto di realizzazione della nuova struttura, concedendo anche una riduzione del 50 per cento del canone di occupazione del suolo pubblico per gli interventi di ristrutturazione dell’immobile. A breve vorremmo collocare due panchine nel giardino che circonda i locali".

"Grazie Iva – prosegue il primo cittadino – oggi ancor di più onoriamo il tuo gesto di immensa generosità e la tua memoria".

Signora Ivana, oggi ha realizzato il sogno di sua mamma, Iva Baglini. "Questo giorno mi ha riempito di gioia. Un fatto bellissimo anche per me". Ma perché ha scelto proprio l’Ail? "Lei, ormai anziana, mi parlava di lasciare i terreni ‘ai malati di cancro’, infatti mi ero già interessata per quel lascito. Poi, quando è morta - è successo tre anni fa - dopo circa 10 giorni ho trovato il suo libretto, dentro c’erano le sue volontà". E che cosa c’era scritto? "Che voleva regalare il suo appartamento a chi si trovava a dover lottare contro il cancro". Così è stato. "Non abbiamo figli, ma avrei comunque potuto stracciare quel foglietto, mica ero davanti a un notaio. Ho pensato però che avesse ragione. Abbiamo conosciuto l’Unità operativa (Ematologia, ndr ) del professor Mario Petrini (da poco in pensione) quando una mia parente ne ha avuto bisogno". Eppure, avrebbe potuto fare un’ottima vendita, aveva già trovato un acquirente. "Sì, ma non ne ho fatto di nulla". Quanto vi aveva offerto? "210mila euro. Ai quali aggiungere le terre, in tutto 250mila euro". E’ un luogo al quale è affezionata. "Sono nata qui, dove ora si trova il soggiorno. Ci sono stata fino a quando ho compiuto 30 anni. Dormivo nella camera centrale (ce ne sono tre, ognuna dotata di bagno, ndr ). Ora sto di fronte". Vuole dire qualcosa a chi è qui oggi per inaugurare questo posto immerso tra l’altro nel verde? "Grazie. Tutta questa vicinanza da parte dei volontari mi fa molto piacere". Il messaggio che lascia ai nuovi inquilini? "Mi auguro che possano tornare a casa loro guariti. E quindi felici".