di Sarah Esposito
Dall’oro del grano delle colline dell’Alta Valdera al rosso del tappeto della 78esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica che si sta svolgendo in questi giorni al Lido di Venezia. L’architetto Alberto Bartalini e la moglie Giovanna Ferretti sono stati invitati domenica sera alla serata di gran gala del premio Kineo. Il merito? Aver avuto, ormai più di dieci anni fa, un’intuizione che ha cambiato il concetto stesso di spettacolo all’aperto: il Teatro del Silenzio a Lajatico.
Risale a quindici anni fa la prima rottura del silenzio e la nascita di una magia che continua a ripetersi estate dopo estate. Un palcoscenico circondato da colline che si trasforma in teatro soltanto per un evento all’anno per poi tornare alla sua naturale bellezza. Un gioco tra silenzio e suoni, tra arte e natura che ha incanto migliaia di spettatori di tutto il globo e che adesso è pronto a conquistare anche il cuore del mondo delle spettacolo: il festival del cinema di Venezia.
Un luogo che ha sposato il nome e la voce del tenore nato proprio a Lajatico, Andrea Bocelli, e che è diventato sinonimo di uno spettacolo dove la bellezza incontra l’arte in uno scambio continuo che avviene sotto gli occhi del pubblico. I Bartalini sono arrivati al Lido e hanno sfilato sul tappeto rosso come due star, indossando gli abiti della stilista fiorentina Eleonora Lastrucci, che collabora sia con la Mostra di Venezia sia che con il Teatro del Silenzio. Proprio lei è stata il collegamento tra due mondi soltanto apparentemente lontani.
"Un grande riconoscimento – commenta la famiglia Bartalini – il Teatro del silenzio è una realtà giovane, riuscita già ad arrivare ovunque". Un esperimento che ha cambiato anche l’attrattività turistica di una zona che fino a quel momento non aveva messo a fuoco le proprie potenzialità.