
Sì, è proprio lui. Ma per scoprirlo è necessario entrare e guardare con una certa attenzione. Perché quell’insegna con la scritta il "Barrino di Paolino", posta all’ingresso di un bel locale di San Giovanni alla Vena (Vicopisano) può far destare la domanda solo in qualche calciofilo malato di colori nerazzurri. Di quelli che sanno in quel piccolo centro adagiato alle pendici del Monte Pisano è nato e cresciuto Paolo Andreotti. "E’ proprio il mio bar, dal 2018 sono tornato nel mio paesino" conferma l’ex capitano del Pisa fra i tanti gol, autore anche del gol all’"Armando Picchi" nello storico Livorno-Pisa del ‘96 che tornava dopo quasi venti anni di assenza. Avrebbe potuto chiamarlo anche in un altro modo, magari lucrando anche un po’ sui suoi trascorsi in maglia nerazzurra. "Perché non l’ho chiamato il "Bar del Capitano" o qualcosa di simile? Sinceramente – racconta Paolo Andreotti a ’Un caffè per la ripartenza’, il gioco de La Nazione insieme a Confcommercio – è un pensiero che proprio non mi ha nemmeno sfiorato, gongolare troppo dei miei trascorsi calcistici, che per altro non sono stati neppure particolarmente eccellentI è una cosa che non mi è mai piaciuta – sorride –. Comunque qui in paese mi chiamano Paolino fin da quando ero bambino; quindi, quando è comparsa l’insegna in molti hanno capito".
Paolo Andreotti, 146 presenze e 31 reti in maglia nerazzurra fra il ‘95 e il ‘99, da dieci anni fa il barista. "Come mai? A 42 anni, appesi gli scarpini al chiodo, dovevo trovarmi un lavoro dato che l’idea di rimanere nel mondo del calcio non mi allettava troppo e ho pensato che la cosa migliore per me poteva essere la ristorazione – dice –. così, insieme alla mia famiglia ci siamo organizzati e per otto anni abbiamo gestito il bar e il ristorante del Tennis Club Pisa. Poi, ormai quasi tre anni, la scelta di ritornare a casa, acquistando un locale a meno di un chilometro da dove abito sorride".
Così da almeno dieci anni, Andreotti lavora dietro a un bancone, gli ultimi due quali nel suo locale di San Giovanni. "Io ci sono soprattutto la mattina per le colazioni,– racconta –: abbiamo paste di tutti i generi e con ogni tipo di farcitura e tramezzini che facciamo direttamente noi. Il pomeriggio, invece, lascio spazio al nostro barman che è bravissimo negli aperitivi, anche se qualche volta rimango a dargli una mano o fargli compagnia. Il cocktail migliore del locale? Dipende chi li fa – ride –: a lui potete chiedere di tutto anche se io suggerisco il Cuba Libre, se invece lo volete da me allora fermiamoci a un Negroni o uno Spritz".
Se Andreotti non c’è per capire che siete proprio al "Barrino di Paolino", basta guardare le due foto in alto dietro al bancone, sopra la macchina del caffè: una quella della squadra della finale di ritorno di Coppa Italia di C vinta contro l’Avellino (3-0) grazie anche ad una rete di Andreotti e l’altra è quella della punizione del 17 novembre ‘96 con cui l’ex capitano, a un minuto dalla fine del primo tempo, gelò tutto l’Armando Picchi e regalò il pari al Pisa in uno storico derby.
Francesco Paletti