di Valeria Caldelli
Cronaca

Bambini obesi, i consigli del professor Saggese: "Mamme, state attente all'alimentazione dei vostri figli fin dalla gravidanza"

Uno dei problemi del nostro tempo: l'aumento di peso dei piccoli, a volte troppo pigri. Parla il direttore della clinica pediatrica dell'Università di Pisa DI VALERIA CALDELLI

Un medico, foto generica

Pisa, 6 luglio 2014 - E' una delle malattie emergenti, quasi un'epidemia. Anche se non siamo ancora ai livelli americani l' obesità infantile in Italia ha raggiunto percentuali preoccupanti: una media  dell' 11 per cento, rispetto al 15 per cento degli Stati Uniti. E nelle regioni del Sud la quantità aumenta drasticamente, mentre i bambini non ancora obesi, però in sovrappeso, sono ormai uno su tre, vale a dire il 33 per cento dei nostri figli. Si dice sia la malattia del benessere, che si manifesta dove c'è una grande quantità di cibo a disposizione e magari anche genitori sopraffatti dai loro problemi, pronti ad affidare alla Coca Cola, a una merendina e a una cremosa fetta di torta le inquietudini dei loro piccoli. Fatto sta che i bambini ciccioni, un tempo sinonimo di ricchezza e buona salute, adesso invece sono soltanto dei pazienti da curare in fretta se non si vuole che sviluppino malattie da cui dipenderà la loro salute mentale e fisica. Non a caso la prima sezione del congresso di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica appena concluso a Pisa è stata dedicata proprio all'obesità. Ce ne parla il professor Giuseppe Saggese, direttore della Clinica Pediatrica dell'Università di Pisa e presidente del congresso. Professore, quali sono i rischi di  un bambino obeso? "Con una percentuale che varia tra il 50 e l' 80 per cento dei casi diventerà un adulto obeso, con tutte le conseguenze che questo comporterà. Non è verò che le cose si sistemano da sole con la crescita. I problemi di un bambino in sovrappeso devono essere risolti nell'arco di età tra i 5 e i 7 anni perchè dopo sarà troppo tardi. E' bene ricordare che la pubertà, vale a dire 11 anni per le femmine e 12 per i maschi, è il momento del non ritorno. Importante in un bambino è misurare la circonferenza della vita: quando questa aumenta significa che si è formato grasso a livello dei visceri, soprattutto nel fegato. E questo non è affatto bene perché provoca disfunzioni metaboliche che portano al diabete e alle malatie cardiovascolari." Esistono anche aspetti psicologici.... "Naturalmente. In particolare negli adolescenti perché alla fine il cibo diventa l'unica fonte di gratificazione. Moltissimi sono infatti i ragazzi affetti da bulimia. Molti altri fanno diete autoprescritte per ridurre il proprio peso e diventano anoressici". Dove si individuano le cause dell'obesità? "In un'alimentazione non corretta, che comincia già a partire dalla gravidanza. Se infatti la mamma mangia troppo il figlio avrà grosse possibilità di diventare obeso. Inoltre spesso si tende ad superalimentare il lattante, pensando che un bambino florido stia meglio. Invece non è così. Un altro problema è la scarsa mobilità fisica: troppo spesso i nostri figli stanno davanti a un computer invece di dedicarsi a giochi meno sedentari". Qual è la corretta alimentazione per un bambino? "Prima di tutto fare una buona colazione, preferibilmente con il latte, perché ciò  impedisce di mangiare troppo durante la giornata.  Evitare i fuoripasto con merendine, snack e bibite gassate. Mangiare molta frutta e verdura. Qualche fetta di dolce non è un problema, ma non tutti i giorni. Inoltre no allo svezzamento precoce. I piccoli devono essere alimentati con il latte almeno fino a 6 mesi. E' importante anche il cibo che mangiano a scuola: guai a pasti ipercalorici". Ma quanta pastasciutta può mangiare un bambino? "Dipende dall'età. A 10 anni 80 grammi vanno bene. A 3 o 4 anni non più di 60 grammi al giorno". Il vero problema di un bambino obeso, allora, sono i genitori... "Da parte della famiglia ci vuole molta attenzione, sia nella scelta dell'alimentazione e nella quantità di cibo, sia nelle attività motorie. L'uso del computer e della televisione deve essere moderato, mentre bisognerebbe che i bambini camminassero. A scuola, per esempio, non accompagnali in auto ma, possibilmente, a piedi". Ci sono altri problemi emergenti nella pediatria? "I genitori si preoccupano sempre più della statura dei loro figli. Negli ultimi anni i bambini crescono in maniera maggiore e quando alcuni di loro restano più piccoli i genitori cominciano ad essere ansiosi e chiedono che venga loro somministrato l'ormone della crescita. Per sgombrare il campo da qualsiasi falsa aspettativa bisogna dire che tale farmaco  non fa crescere tutti, ma soltano coloro che hanno carenza di questo ormone particolare, carenza dimostrata da una serie di indagini. In caso contrario può fare anche danni. Il fatto è che la maggior parte dei ritardi di crescita non è dovuta a forme patologiche. Semplicemente ci può essere un fattore ereditario oppure un ritardo costituzionale che porta ad una maturazione più lenta. In questo caso non sono necessarie cure ma solo supporti psicologici".