MARIA NUDI
Cronaca

Sciami di api invadono il cimitero. Personale con le tute, i parenti tenuti a distanza

I parenti del defunto costretti ad assistere da lontano. E’ polemica

Gli addetti alle inumazioni al cimitero di Santo Stefano a Macerata hanno dovuto indossare tute di protezione per non essere punti dalle api

Cascina (Pisa), 3 giugno 2017 - Cimitero "ostaggio" delle api. Siamo a Santo Stefano a Macerata, nel comune di Cascina. E’ accaduto ieri come raccontano a La Nazione i protagonisti. Ecco la storia. "Non ho potuto benedire la salma di Clara per l’invasione delle api", così don Giovanni Locatelli, sacerdote e parroco di una parrocchia a Lavacchio, inerpicata sulla montaggna massese, ha chiamato in redazione per raccontare questo episodio triste e inquietante che viene descritto nei dettagli dal figlio della donna che ha chiuso gli occhi il 31 maggio.

Siamo a Santo Stefano a Macerata. Un vecchio cimitero di campagna «ostaggio delle api». Ecco la testimonianza di Gennarino Urti che si è già rivolto a un avvocato e la prossima settimana potrebbe presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Gennarino Urti, il cuore lacerato dal dolore per l’improvvisa scomparsa della madre Clara, 72 anni, è arrabbiato e amareggiato: «Non ho potuto assistere alla inumazione della salma di mamma, perché gli operai hanno dovuto lavorare con le tute di protezione perché erano attaccati dalle api. Lo so, sembra incredibile ma è successo proprio così. Anzi, le api hanno invaso il cimitero già giovedì». Gennarino Urti prosegue: «Il 1 giugno don Paolo ha officiato la cerimonia religiosa in chiesa e l’inumazione della salma di mia madre avrebbe dovuto avvenire già lo stesso giorno. Ma l’ufficio competente ci ha avvertito che non era possibile seppellire mamma per via delle api. Mi sono subito preoccupato, ma loro gentilissimi ci hanno detto che avrebbero provveduto e avremmo potuto seppellirla il giorno seguente. Così siamo arrivati al cimitero, ma non è stato possibile assistere né essere presenti a un momento così delicato perché appunto c’erano le api. Gli operai hanno lavorato con le tute di protezione... Sono arrabbiato, mi passi l’espressione sono una iena, al dolore immenso di non essere stato vicino a mia madre in quegli istanti dolorosi, si somma la rabbia per quanto è accaduto. Inoltre c’è il rischio, anzi la certezza che sarà difficile venire a trovare mamma, perché mi sono accorto che dietro al cimitero ci sono una ventina di arnie con le api». Una situazione dolorosa anzi molto dolorosa per i familiari di Clara alla quale si aggiunge il sapore della beffa.

«Ma come è possibile che accada questo?», si chiede Gennarino Urti che non alcuna intenzione di passarci sopra: «Ero al telefono con il mio avvocato – dice mentre il suo cuore è in subbuglio – farò un esposto. Nessuno potrà restituirmi l’attimo in cui mia madre è stata seppellita e io non ho potuto esserci, ma il rischio concreto è che io non possa venire a trovarla per la presenza, anzi per l’invasione delle api». Da lunedì la parola passa agli avvocati.

«Credo che non sia soltanto un mio problema, ma possa essere il problema di altre famiglie, che hanno i loro cari in questo cimitero. Un problema di tutti», conclude Gennarino Urti che vuole esercitare un diritto sacrosanto andare a trovare la madre sulla sua tomba senza dover indossare la tuta protettiva.