Amri, slitta l’autopsia. Si lavora per il rimpatrio. E’ sempre caccia al ricercato

Oggi si terrà l’esame autoptico sul 27enne ucciso il 5 durante una rissa. "Erano in tanti". Al setaccio i testimoni, indagini sui cellulari e tra la comunità georgiana per ricostruire il fatto.

Amri, slitta l’autopsia. Si lavora per il rimpatrio. E’ sempre caccia al ricercato

Amri, slitta l’autopsia. Si lavora per il rimpatrio. E’ sempre caccia al ricercato

Slitta l’autopsia sul corpo di Ilyes Amri, il 27enne tunisino rimasto ucciso a coltellate durante una rissa il 5 sera sotto i portici davanti alle Poste di piazza Vittorio Emanuele. Si terrà oggi con una consulenza collegiale (dottor Scatena e professor Di Paolo): la difesa (l’avvocato Gian Filippo Catarsi del foro di Livorno) del georgiano 32enne Shota Javshanashvili - accusato al momento dell’omiocidio, anche se non si sa se sia l’esecutore materiale - non ha nominato consulenti di parte.

Intanto, la famiglia, tutelata dall’avvocato Gabriele Dell’Unto, sta cercando di organizzare un momento di preghiera con l’aiuto dell’Unità migranti. Said Talbi si sta occupando del rimpatrio dal punto di vista burocratico e pratico. Il corpo potrebbe essere restituito già la prossima settimana. A Pisa è arrivato anche un parente in aiuto ai fratelli del giovane.

Intanto proseguono le indagini sui cellulari e si continua a cercare l’altro, anche lui un georgiano al momento irreperibile. Sarebbe stato lui a sferrare il colpo mortale alla gola al 27enne. Ilyes è stato raggiunto da una raffica di colpi, non è chiaro se tutti con il coltello in ceramica. Arma, non ritrovata, ma che è stata ripresa chiaramente dalle telecamere che ci sono in zona. Si sta passando al setaccio la comunità georgiana in cerca di altri elementi soprattutto per capire il perché del delitto. La famiglia di Amri sostiene che Ilyes si fosse messo in mezzo alla lite. Una delle ipotesi è che si sia trattato di una vendita di stupefacente non andata a buon fine. Testimoni parlano di più persone coinvolte fra tunisini e georgiani. Ma perché prendere di mira proprio lui? L’autopsia chiarirà quali e quanti siano stati i colpi inferti e da che parte sono arrivati.

Antonia Casini