ILARIA VALLERINI
Cronaca

Pisa, ecco l’alveare robotico che può salvare le api dal rischio estinzione

Interazione animale-robot e nuove soluzioni per tutelare la biodiversità Scuola Sant’Anna di Pisa in prima linea con l’istituto di BioRobotica

Api in una foto d'archivio Dire

Api in una foto d'archivio Dire

Pisa, 24 marzo 2023 – Un alveare robotico "amico" delle api. È questa la nuova frontiera della ricerca impegnata a trovare soluzioni applicabili concretamente volte alla salvaguardia della specie di impollinatori tra le principali fautrici del mantenimento della biodiversità.

In breve, l’estinzione delle api determinerebbe la perdita della grande varietà presente in natura di frutta e verdura (oltre al miele) che quotidianamente troviamo sulle nostre tavole.

Arriva in soccorso delle api lo studio coordinato dal ricercatore Rafael Barmak (EPFL, Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne), di cui Donato Romano, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, ha tracciato nel suo articolo scientifico pubblicato sulla rivista Science Robotics i possibili benefici dell’interazione animale-robot sull’ambiente e con l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità già messa a repentaglio dalle condizioni attuali.

In un contesto di progressiva diffusione di malattie e parassiti, industrializzazione, abuso di agrochimici che contribuiscono al declino sia di api allevate sia selvatiche e cambiamenti climatici, questo nuovo strumento "si è dimostrato potenzialmente utile nel fornire supporto alle colonie di api più colpite dalle temperature rigide invernali, che indebolite possono cadere in uno stato di coma che spesso le porta alla morte", spiega Romano.

"Barmak e colleghi – evidenzia - hanno approfittato della sensibilità delle api alla temperatura per sviluppare un alveare robotico in grado di interagire termicamente con le colonie di Apis mellifera carnica. Questo sistema robotico è stato utilizzato per osservare la colonia raccogliendo i profili termici del glomere di api per lunghi periodi. Il sistema robotico autonomo ha consentito l’interazione bioibrida con le api, esercitando un’influenza minimamente invasiva sull’architettura e sulla struttura del nido in modo da entrare in contatto con la specie senza allontanarla".

L’alveare robotico "è stato in grado quindi, attraverso l’attivazione degli attuatori termici, di ripristinare il comportamento normale in api in stato comatoso - precisa il ricercatore -, prevenendo così l’immediato declino della colonia e mettendo così in salvo gli impollinatori". Uno strumento innovativo che "si trova ancora in ambito di ricerca, ma non escludo la possibilità – conclude Romano – che in qualche anno saranno messi in commercio".