SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Aggressione in Lungarno. Assalto al furgoncino

In cinque bloccano veicolo in mezzo al traffico: botte alle due persone a bordo. Poi la fuga prima dell’arrivo di polizia e carabinieri. Forse una lite per gelosia.

Il furgoncino Ford ancora con le portiere aperte dopo l’aggressione

Il furgoncino Ford ancora con le portiere aperte dopo l’aggressione

Il furgoncino Ford viene accerchiato e bloccato in mezzo alla strada: in cinque fermano la corsa e iniziano a colpire il veicolo con calci e pugni. Fra le grida esterrefatte delle tante persone che assistono alla scena, l’aggressione continua come in un film: vengono aperte le portiere e gli occupanti percossi ripetutamente.

Momenti di paura, giovedì sera, poco dopo le 21.40, in Lungarno Pacinotti a pochi passi dal ponte di Mezzo. Un episodio che lascia di sasso decine di cittadini che – complice anche il caldo di queste serate – si godono gli ultimi momenti sulle spallette o si concedono una passeggiata sui Lungarni.

I cinque aggressori – originari del Nord Africa, alcuni con cittadinanza italiana, già conosciuti alle forze dell’ordine – compaiono dal nulla. Alla vista del furgoncino si lanciano in mezzo alla strada e costringono il veicolo a fermarsi. Poi colpiscono la carrozzeria sferrando anche un calcio allo specchietto laterale che va in frantumi. Non paghi, aprono gli sportelli e aggrediscono i due occupanti, nello specifico un uomo e una donna. A subire i colpi più violenti è soprattutto il conducente, preso ripetutamente a pugni sotto gli occhi impauriti dei presenti.

Le urla e il trambusto richiamano l’attenzione di tantissime persone, mentre le auto che insistono dietro il furgoncino si fermano assistendo impotenti alla scena. Immediata parte la richiesta d’aiuto. Terminato il raid – in pochi istanti – i cinque uomini fuggono a piedi, lasciando il veicolo fermo in mezzo alla carreggiata e il traffico immobilizzato, fra lo stupore generale.

Le due vittime, per fortuna, non riportano gravi ferite (il reato è a querela di parte). Sul posto intervengono due pattuglie dei carabinieri e altrettante della polizia, che avviano le indagini. Le telecamere della zona potrebbero risultare decisive per ricostruire la dinamica: in particolare, gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini per identificare i responsabili e verificare ogni dettaglio utile.

Da una prima ipotesi degli inquirenti, l’episodio si riconduce a una lite per motivi di gelosia. Ma le indagini restano aperte in tutte le direzioni.