Acque spa chiude l’era Sardu. Strada spianata per Millozzi

Intesa bipartisan, l’assemblea dei soci vota i componenti del nuovo Cda e ridefinisce i compensi per presidente e consiglieri. Scenari e frizioni a sinistra.

Acque spa chiude l’era Sardu. Strada spianata per Millozzi

Acque spa chiude l’era Sardu. Strada spianata per Millozzi

di Gabriele Masiero

PISA

Da lunedì dovrebbe iniziare la nuova era di Acque, il gestore idrico del Basso Valdarno, con l’ex sindaco di Pontedera Simone Millozzi (nella foto) alla presidenza. Ieri infatti l’assemblea dei soci ha votato la lista dei membri del nuovo cda, chiudendo dopo 12 anni, la presidenza di Giuseppe Sardu. I soci pubblici hanno eletto Antonio Bertolucci, Laura Meoli, lo stesso Millozzi, Luca Silvestri e Valentina Vanni, mentre Massimiliano De Feo, Valentina Bracaglia, Francesca Menabuoni e Fabio Trolese sono stati indicati dal socio privato Abab, nella cui compagine è presente Acea. L’assemblea ha ridisegnato l’adeguamento dei compensi per la nuova governance di Acque: l’indennità per il presidente scende da 96mila a 72 mila euro lordi, previsti aumenti per i consiglieri (che passano da 7 a 20 mila euro lordi), del vicepresidente (da 12 a 26 mila euro lordi) e dell’amministratore delegato (da 62 a 67 mila euro lordi). La nomina di Millozzi, dopo un primo stop nelle scorse settimane, non sembra a rischio e pare ormai scontata nell’intesa politica tra i soci, anche in virtù del fatto che Alia, pur mantenendo ben salda la sua mission nella direzione della multiutility regionale, preferisce attendere l’esito delle prossime amministrative di primavera in molti Comuni toscani e della provincia di Pisa, per capire quali saranno scenari (ed equilibri di potere) che si aprono dopo il voto. Uno stop and go condiviso dal Pd e anche dal centrodestra in virtù delle differenti posizioni in campo su questi temi tra Lega e Fratelli d’Italia.

Intanto, però, le prime crepe si manifestano proprio nel centrosinistra dove Sinistra Italiana, con la coordinatrice provinciale Anna Piu, rilancia il tema della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato "deliberato già nel 2020 dai soci pubblici di Acque" e avverte che questo "percorso con la nomina del nuovo cda rischia di essere interrotto dalla presenza consistente di consiglieri di Alia, che spostano di fatto il baricentro direzionale verso l’area fiorentina e dunque verso la Multiutility Toscana spa, proponendo il modello della quotazione in borsa di un bene comune che sarà guidato dalla logica del profitto e da interessi estranei a quelli dei comuni serviti". "È necessario - conclude Piu- che il nuovo cda di amministrazione di Acque ribadisca e concretizzi l’impegno a portare a compimento il processo di ripubblicizzazione avviato dai Comuni, perché sul profitto di un bene fondamentale per la vita non staremo a guardare". Posizione peraltro espressa nei giorni scorsi anche dalla capogruppo in consiglio regionale del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti.