
PISA
"Acqua è sinonimo di futuro e per questo celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua non è un esercizio di stile". La ricorrenza di ieri, secondo Giuseppe Sardu, presidente di Acque, gestore idrico del Basso Valdarno, servev a riflettere "sugli sprechi e ad aumentare la consapevolezza dei più giovani".
Due anni di pandemia e ora la guerra in Ucraina rischiano però di distogliere l’attenzione.
"E’ vero. Tuttavia questa occasione ci permette di riflettere almeno per un giorno su questo bene primario, che alle nostre latitudini tendiamo spesso a dare troppo per scontato. La verità è che la disponibilità di acqua sul pianeta è sempre più scarsa: il 28% della popolazione mondiale non ha accesso ad acqua potabile, il 53% non dispone di impianti igienici adeguati. E secondo il World Resource Institute, entro il 2040 l’Italia si troverà in una condizione di ‘stress idrico’, con una riduzione del 50% della disponibilità attuale".
La siccità acuisce queste preoccupazioni.
"In Toscana siamo reduci da un autunno e un inverno con temperature superiori di un grado di media rispetto al trentennio precedente e con il 50% in meno di precipitazioni. Nel territorio gestito da Acque non ci sono particolari preoccupazioni ma maggiore attenzione deve essere dedicata alle aree collinari e nelle frazioni isolate, dove i sistemi non sono interconnessi o sono alimentati da sorgenti o acque superficiali, che risentono in modo più diretto dell’assenza di precipitazioni".
Il segreto dunque è pianificare interventi a lungo termine? "Questa situazione di relativa tranquillità è il risultato di una strategia del gestore idrico che nei primi 20 anni di attività ha spinto su tre principali direzioni: potenziare le opere di presa per garantire la continuità del servizio, interconnessione delle reti idriche per integrare la risorsa a seconda di caratteristiche e periodicità delle fonti di approvvigionamento e infine riduzione delle perdite sulle reti idriche".
Perché la lotta allo spreco non è solo un aspetto etico.
"Esatto e per contrastare la dispersione idrica sono stati necessari, e lo saranno ancora in futuro, ingenti investimenti che tuttavia hanno già dato notevoli risultati: negli ultimi 5 anni abbiamo ridotto di oltre il 20% il volume delle perdite. Nel 2021, in tutto il Basso Valdarno, abbiamo recuperato oltre 7 milioni di metri cubi d’acqua in più rispetto al 2017: più o meno l’intero fabbisogno di Pisa per un anno. Ci siamo riusciti grazie alla sostituzione delle reti meno performanti e investendo nell’innovazione tecnologica: dall’estensione del sistema di telecontrollo al potenziamento degli strumenti di ricerca delle perdite occulte, dalla distrettualizzazione delle reti alla regolazione automatizzata delle pressioni. Anche i cittadini però possono fare la loro parte segnalandoci i guasti, per i quali adesso abbiamo messo a disposizione anche app e strumenti online, e nei comportamenti quotidiani: chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti o ci facciamo lo shampoo, controllare le perdite nei propri impianti privati, usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, regolare lo scarico del water e preferire la doccia alla vasca".
R.P.