ILARIA VALLERINI
Cronaca

A rischio 90 posti di lavoro "Adesso sarà sciopero"

Carico e scarico bagagli al "Galilei", il servizio sarà internalizzato "Ma non sappiamo quanti dipendenti della cooperativa saranno riassunti".

A rischio 90 posti di lavoro "Adesso sarà sciopero"

di Ilaria Vallerini

"Tira un’aria di grande preoccupazione tra i 90 lavoratori della cooperativa di trasporti fiorentina Cft che gestisce i servizi di carico e scarico bagagli all’aeroporto Galilei. Siamo arrivati alla mobilitazione perché le aziende committenti, Toscana Aeroporti, Toscana Aeroporti Handling e Consulta hanno espresso l’intenzione di far cessare l’appalto e di reinternalizzare le attività, però, senza impegni concreti sulle tutele occupazionali dei lavoratori". Lo ha affermato Fulvio Cacace, segretario generale Filt Cgil Pisa annunciando lo sciopero del prossimo 17 marzo dalle 10 alle 14 "che potrà avere un impatto sul traffico aereo del Galilei". "In queste settimane abbiamo chiesto a tutte le aziende di chiarire la situazione e di incontrarsi con le rappresentanze dei lavoratori, ma senza nessuna risposta. La stessa situazione d’incertezza e preoccupazione si vive anche nell’aeroporto Vespucci di Firenze dove è in ballo il futuro di altri 57 lavoratori", aggiunge Cacace. A stretto giro "il 15 marzo per procedura di legge saranno inviate le lettere di licenziamento, in vista della scadenza dell’appalto il prossimo 31 marzo", prosegue il segretario generale Filt Cgil Pisa. "Cosa ne sarà di questi lavoratori? Quale sarà il loro futuro - si chiede Federico Giusti (Cub Pisa) -. Siamo preoccupati soprattutto per quelli più anziani oppure per coloro che hanno meno specializzazioni (come meno patenti speciali) che potrebbero trovarsi disoccupati dopo quasi vent’anni di lavoro. Stessa cosa vale per gli stagionali dello scalo pisano, circa 20".

Massimiliano Giampaolini è uno dei lavoratori Cft dal 2006, nonché delegato Filt Cgil Pisa. "Non ce lo aspettavamo – dice – e siamo esasperati da questa situazione. Il rischio è di restare tutti a casa, anche chi lavora per sostenere la propria famiglia. Abbiamo sempre auspicato la reinternalizzazione ma secondo delle regole. Invece il silenzio da parte delle aziende ci preoccupa e non poco". Parte un appello chiaro da Filt Cgil e Cub: " Tutte le aziende committenti dell’appalto devono garantire l’occupazione dei lavoratori che attualmente svolgono l’attività".