
Una cerimonia sentita, partecipata e che guarda già al prossimo anno. Cascina ha celebrato la sua Liberazione con la consueta deposizione della corona al Monumento ai Caduti e con la consegna degli attestati della cittadinanza italiana per coloro che l’hanno ottenuta nell’ultimo anno. Due momenti attesi e sentiti, con decine di persone intervenute in piazza. "Il 79° anniversario della Liberazione di Cascina rappresenta un primo punto di riflessione in vista delle celebrazioni degli 80 anni – ha detto il sindaco Michelangelo Betti – Cascina, come Pisa, fu liberata il 2 settembre, ma festeggiamo due giorni dopo perché è il giorno in cui i cascinesi tornarono a casa dallo sfollamento in collina. Fu una festa che si collocò alla fine di un’estate terribile, con una campagna del terrore messa in atto dai nazifascisti fin dal giugno, con uccisioni sommarie ed altre più mirate che portarono morte e disperazione in tutte le frazioni". Il sindaco ha anche annunciato l’intenzione di realizzare una pubblicazione che raccolga in un solo volume la memoria delle storie locali che si intrecciano alla storia nazionale, da mettere nero su bianco per non disperderle. Alla cerimonia hanno preso la parola Bruno Possenti (presidente Anpi provinciale), Massimiliano Angori (presidente della Provincia) e, in chiusura, il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha ringraziato per l’invito. Presenti anche l’assessora regionale alla memoria Alessandra Nardini e rappresentanti delle amministrazioni comunali pisane. "Cascina ha avuto un ruolo importante nella Resistenza e nella Liberazione – ha detto Giani – e mi preme essere sempre qua presente. Dietro la liberazione di Cascina, c’è una spinta che ci consente di riflettere oggi su fatti storici, attualizzandoli e trasmettendoli come messaggi. Quel 4 settembre del ’44 fu il frutto di un percorso che in Toscana ha impegnato sì gli anglo-americani, ma che ha visto i partigiani protagonisti e con un ruolo attivo nel far capitolare i tedeschi. Come a Firenze, dove per primi in città entrano proprio i partigiani. Oggi, come ieri, è importante non disperdere la memoria di ciò che furono le barbarie perpetrate dai nazifascisti". Poi la consegna delle cittadinanze con foto di rito e il ricordo, da parte del sindaco Betti, di come a Cascina siano presenti oltre 100 nazionalità diverse, "segno della grande apertura che il nostro territorio ha ed ha sempre avuto, per collocazione geografica e per storia".
Giulia De Ieso