Pisa, la stangata del giudice sportivo: D'Angelo squalificato 2 giornate, Corrado inibito

Mano pesantissima sul tecnico del Pisa e sul dg dopo Pisa-Lecce, oltre a un totale di 7mila euro di ammende

Giovanni Corrado

Giovanni Corrado

Pisa, 6 aprile 2021 - Una mano pesantissima, per il Pisa, quella del giudice sportivo, il giorno dopo Pisa-Lecce. Squalifiche, ammende e inibizioni per il tecnico Luca D'Angelo e il direttore generale Giovanni Corrado. D'ANGELO - Saranno due le giornate di squalifica per il tecnico nerazzurro oltre a 2mila euro di ammenda. questa la motivazione: “per avere, al 31° del primo tempo, alla notifica del provvedimento di ammonizione (Quinta sanzione), rivolto agli Ufficiali di gara un’espressione irriguardosa”. D'Angelo salterà quindi sia la sfida con il Chievo di lunedì prossimo, sia quella del 17 aprile prossimo contro il Cosenza. Al giudice non è rimasto che applicare quanto riportato da referto dall'arbitro Marinelli di Tivoli, il direttore di gara che ha arbitrato l'incontro di ieri. Nessun calciatore squalificato invece per i nerazzurri, la cui lista di diffidati è attualmente composta da Samuele Birindelli, Simone Benedetti e Alessandro De Vitis. CORRADO - Mano ancor più pesante per il direttore generale del Pisa Giovanni Corrado, inibito a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, a ricoprire cariche federali e a rappresentare la società nell’ambito federale fino a tutto il 20 aprile 2021. Per lui anche una ammenda di 5mila euro, per un totale di 7mila euro di multa al Pisa tra lui e il tecnico nerazzurro. Questa la motivazione della sentenza del giudice sportivo: “per avere, al termine del primo tempo, negli spogliatoi, con atteggiamento intimidatorio rivolto all’arbitro, con tono alterato, una critica irrispettosa; per avere, inoltre, al termine della gara, reiterando nella sua protesta, assunto un atteggiamento provocatorio”. POLEMICHE - La gara di ieri ha generato diverse polemiche per il rigore non assegnato al Pisa dopo il contatto tra il calciatore del Lecce Maggio e l'attaccante nerazzurro Palombi. “Mi ritengo un giocatore abbastanza onesto - aveva commentato ieri il calciatore, se cado è perché ho sentito un tocco. La dinamica parla chiaro, non c’è neanche da parlarne, l’arbitro ha fatto un errore grave”. Gli animi si erano ulteriormente surriscaldati dopo il rigore assegnato al Lecce, giudicato dai calciatori molto generoso, dopo le vibranti proteste in campo, con il direttore di gara intento a spiegare il motivo della decisione che ha portato al rigore trasformato da Coda.