Pisa, la vittoria del cuore

Il commento al successo sullo Spezia (3-2)

Festa nerazzurra (foto Valtriani)

Festa nerazzurra (foto Valtriani)

Pisa, 9 novembre 2019 - Ancora una volta il Pisa trova nell’Arena la linfa necessaria per riscattarsi dopo una sconfitta. Se con la Salernitana gli uomini di D’Angelo diedero una risposta convincente al ceffone morale del ko col Livorno, senza tuttavia demeritare sotto il profilo della prestazione, questa volta bisognava reagire allo stop più netto della stagione, un 3 a 0 senza appello maturato a Pescara che sarebbe potuto essere ancora più netto senza i pali e Gori. E il Pisa lo fa in maniera rocambolesca, col cuore piuttosto che in modo convincente, come esige un derby che si rispetti.

L’uomo copertina è ancora Benedetti: questa volta però il difensore si trasforma in salvatore della patria, dando i tre punti al Pisa quando tutto sembrava perduto. D’Angelo sceglie in avvio di usare il tridente d’attacco come ago e filo per suturare la ferita di Pescara, schierando in campo insieme Marconi, Masucci e Fabbro. La scelta paga nella prima frazione: i nerazzurri conducono la partita e pungono alla prima occasione utile, con il gigante Marconi che va a segno come sa, con uno stacco imperioso che batte Meret e mette fine a un digiuno troppo lungo.

Un episodio chiave seguito a un errore grave dello spezzino Ragusa che avrebbe potuto far imboccare alla partita un’altra strada. Ma si sa, in partite tanto equilibrate le sliding doors sono il quadro e non la cornice, e questo non sarà l’unico bivio della partita.

Nella ripresa lo Spezia è un’altra squadra. I nerazzurri soffrono nella propria metà campo e non riescono più ad alleggerire la pressione. D’Angelo sceglie di rinforzare la difesa, rinunciando a Fabbro e inserendo Gucher per rinforzare le barricate. Ma la scelta non produce effetti e lo Spezia mette a segno un uno-due micidiale proprio con Ragusa, che passa da sciupone a uomo copertina in pochi minuti. Sembra tutto compromesso, il Pisa è lungo e non reagisce. I liguri potrebbero firmare il gol del ko definitivo due volte, prima con Ragusa, che calcia centrale, e poi con Gori che si supera a tu per tu con Gyasi mandando in angolo con la punta del piede.

Ma un derby è un derby, si sa, e nel finale non solo si avvera la classica legge del gol sbagliato – gol subito ma addirittura si assiste a un nuovo ribaltone grazie a due incornate di Aya all’87’ e Benedetti nel recupero. Due zuccate forse destinate a cambiare la storia del campionato nerazzurro: a 4 minuti dalla fine il Pisa era un punto sopra i play out, al triplice fischio può sfiorare la zona play off.