
Il consiglio comunale ha respinto la mozione presentata dal gruppo di minoranza. per l’acquisto e la trasformazione dell’area ex Kartos
Il consiglio comunale respinge la mozione di indirizzo presentata dal gruppo di minoranza ’Montecatini: il futuro è nel nome’ per l’acquisto e la trasformazione dell’area ex Kartos nel nuovo polo scolastico cittadino. La maggioranza, di per sé non contraria all’idea, è preoccupata per i due decreti di sequestro penale che gravano sulla struttura. Una volta acquisito il bene dovrebbe fare ricorso per l’annullamento dei provvedimenti, con il rischio di vedersi respingere le istanze. Il bene, secondo il Comune, al momento non può essere acquistato. Non la pensa così il consigliere di minoranza Edoardo Fanucci, che ha invitato l’amministrazione ad avere coraggio in questo senso. "La nostra mozione – ha spiegato l’esponente dell’opposizione – è molto attinente e attuale e temo che non sarà l’ultima sull’argomento. L’anno scolastico in città ha preso il via, ma non nel migliore dei modi. Nelle aule della scuola media Chini in via Manzoni, in questi ultimi giorni, a causa del maltempo, ci sono stati problemi di allagamento. Nella ex Kartos sono segnalate frequenti occupazioni abusive da parte di sbandati. Grazie ai nuovi fondi previsti dal bando Conto termico 3.0 del governo, ai fondi per la ristrutturazione scolastica della Regione, e a un intervento della Fondazione della Cassa di Risparmio, il Comune può essere ben supportato in un progetto del genere. Non dimentichiamoci che l’ente ha una capacità massimo di indebitamento con mutui fino a circa 60 milioni di euro".
Il sindaco Del Rosso ha sottolineato i problemi causati dai decreti di sequestro penale, che rendono l’operazione non fattibile per l’ente, mentre l’assessore al bilancio Enrico Giannini ha ricordato che le spese per i mutui dell’amministrazione vengono coperte con le entrate correnti e ricorrenti del Comune. Questo, secondo la spiegazione dell’esponente della giunta, rischia di ridurre la capacità di assumere personale o fornire servizi da parte del Comune. "Quello che ho voluto chiarire – precisa - è che non si possono fare semplificazioni eccessive: il fatto che gli indici ci permettano di fare circa 60 milioni di mutui, non significa che sarebbero effettivamente opportuni".
D.B.