Terme, scontro sempre più aspro

Il Movimento 5 Stelle attacca l’amministrazione e il vicesindaco Sartoni. "È lui l’uomo nuovo di Fratelli d’Italia"

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Il Movimento Cinque Stelle torna ad attaccare la giunta sulla vicenda Terme. "La distanza tra ciò che è reale e ciò che viene raccontato da questa amministrazione è così ampia da non vederne i confini. Apprendiamo di una levata di scudi in favore del sindaco e delle Terme da parte di Fratelli d’Italia, preoccupata evidentemente di restare sulla cresta dell’onda in vista delle prossime politiche e molto attenta a posizionare la candidatura del suo uomo nuovo per le prossime amministrative a Montecatini. E’ preoccupante però la dissociazione con la realtà". "Il vicesindaco Alessandro Sartoni – dicono i Grillini – ha definito in consiglio comunale le Terme un fuoco che brucia, ma non scalda. Non un solo intervento durante questo mandato ha mostrato vicinanza e interesse verso la situazione della società e il conseguente destino del suo patrimonio. L’uomo nuovo di Montecatini, che presto festeggerà i quindici anni di poltrone amministrative, nel suo curriculum politico ha visto passare una privatizzazione ascolana finita in tribunale, un mutuo folle che ha creato un cratere in città e nella società e oggi la medaglia d’onore di un’istanza di fallimento e volge altrove lo sguardo delle responsabilità come se fosse appena approdato in Comune. Da giorni leggiamo interventi di assessori che tentano in tutti i modi di apparire come osservatori esterni, ma sono in realtà gli attori verso cui la città si era rivolta per la soluzione del problema. E allora cosa ha fatto il Comune in questi tre anni? Quale indirizzo della giunta ha posto le basi di una contrapposizione con la Regione? Dove sono gli atti relativi all’intervento da 2 milioni del Comune a tutela del patrimonio? Li abbiamo chiesti, insieme ai pareri tecnici obbligatori per un’operazione del genere e da oltre 25 giorni attendiamo una risposta".

"L’unico vero atto in favore delle Terme – conclude la nota – era quello di iniziare un dialogo con i ministeri quando il Movimento Cinque Stelle ne aveva creato i presupposti. In quel momento c’erano il tempo e le potenzialità per gettare le basi di un concordato preventivo, ma Fratelli d’Italia ha preferito chinare la testa alla Lega. Basta con questa difesa arroccata della poltrona".