Terme, Malucchi: "Convinti della bontà del nostro progetto"

Parla il manager della Regenia Group di Praga: "La partita non è finita"

Turisti alle terme di Montecatini

Turisti alle terme di Montecatini

Montecatini, 6 agosto 2022 - Stupore. E’ quello che ha provato Emiliano Malucchi, presidente di Regenia Group il il Multi Family Office con uffici a Praga e Milano quando giovedì mattina ha letto la mail della Società Terme di Montecatini spa che comunicava la scelta di dare mandato esclusivo all’advisor Infinet che opera nella vicenda per conto di Oracle, società di diritto Uk.

La società guidata da Malucchi insieme ad una entità di investimento regolamentata da una banca centrale Europea ha presentato alle Terme di Montecatini spa una proposta che andava a risanare nel totale il debito bancario delle Terme (in bonis) oltre che a sviluppare e completare le Terme Leopoldine.

Questo secondo Malucchi era la strada meno aggressiva e a favore della città di Montecatini. Il manager di origini montecatinesi da 25 anni vive all’estero, e dopo un master conseguito alla WU, università di economia di Vienna e un master conseguito alla Carlson School of Management dell’università del Minnesota, esperienze manageriali in Colliers International e Techint group fonda il gruppo Regenia che investe nel settore immobiliare.

«Sono stato coinvolto da alcuni amici montecatinesi - ci dice - e poi approfondendo la vicenda ho visto che nel rispetto della città di Montecatini Terme poteva essere un buon affare per il nostro Family office».

Malucchi non nega di essere rimasto sorpreso dalla mail delle Terme spa: «Sono rimasto stupito, ma sono anche sereno. Perchè credo che la nostra proposta è solida e resta valida e vantaggiosa per tutti. Avevamo già incontrato le banche che si erano dimostrate pronte ad una trattativa e la finanza era già stata stanziata in modo da completare l’iniziativa. La mia esperienza nel settore delle costruzione e sviluppo (vari progetti importanti completati in diversi paesi Europei) era una garanzia per il comune e la regione relativamente al progetto Terme Leopoldine. La nostra proposta parlava di novanta giorni per completare il risanamento del debito ed avere la nuova struttura societaria, tempi veloci dato che siamo in periodo estivo. Ci è stato comunicato che ci volevano tempi più brevi e poi vediamo che sono stati concessi sei mesi. Per noi che siamo abituati a lavorare in uno scenario mitteleuropeo, tutto questo ci sembra abbastanza incomprensibile e soprattutto dopo aver dimostrato solidità economica. Siamo convinti della bontà della nostra proposta. Non siamo stati informati che il problema era nella necessità di raccogliere alcune centinaia di migliaia di euro, noi siamo stati concentrati sulla situazione debitoria verso gli istituti bancari che ad oggi supera i 30 milioni. Mai abbiamo pensato che i soci fossero riluttanti a contribuire ad esigenze di cassa giornaliera. Questo non è il modo di gestire situazioni speciali come questa. Per Malucchi comunque la partita non è assolutamente chiusa e rimane tranquillo: «Semmai dovrò convincere qualcuno dei miei soci che di questa telenovela non ne vuol più sapere...».