DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Terme, un milione e mezzo di parcella da un avvocato

Clamorosa rivelazione dell'amministratore Michelotti su una vicenda che risale al 2003

Da sinistra Magnani, Michelotti e Lumi

Montecatini 6 agosto 2019 -  Una notula da circa un milione e 600mila euro, emessa da un avvocato per varie prestazioni a partire dal 2003, pende sulla testa delle Terme. Il professionista sembra disponibile diminuire la richiesta fino a un milione, attivando la procedura di conciliazione alla Camera di Commercio. Anche se la cifra richiesta venisse ridotta in questo modo, però, la somma sarebbe senza dubbio troppo grande da sostenere per un’azienda che, solo con il sistema bancario, ha debiti per circa 20 milioni.

La notizia è stata confermata ieri mattina in municipio dall’amministratore delle Terme Alessandro Michelotti, durante l’audizione tenuta davanti alla commissione consiliare per il controllo delle società partecipate. Simone Magnani, (Movimento Cinque Stelle), presidente dell’organismo di controllo ha convocato il commercialista in seguito alla dura relazione della Corte dei Conti. La magistratura contabile, tra i vari rilievi mossi alla società, non ha mancato di mettere in evidenza i 400mila euro di consulenze che risulterebbero nel bilancio 2018, non ancora approvato. Michelotti ha dichiarato come questo aspetto sarebbe frutto di un equivoco.

“La Corte dei Conti – ha precisato l’amministratore – ha fatto riferimento a una cifra eccessiva. Se avesse avuto il dato corretto, questo non sarebbe successo. Quando la Regione ha chiamato in azienda per sapere il dato delle consulenze, ha ricevuto anche riferimenti ad altre attività svolte in anni precedenti. In realtà quelle affidate nel 2018 ammontano a circa 242mila euro. L’incarico per la redazione del piano di ristrutturazione delle Terme, con la riorganizzazione dell’azienda e l’eventuale programma di vendite immobiliari, è stato affidato all’advisor Kon per circa 70mila euro.

Questo soggetto, suggerito da Bnl, all’inizio ne aveva chiesti 250mila più il 3-4% sugli introiti di ciascun bene non strategico che sarebbe stato venduto. Alla fine, il compenso è sceso a 70mila euro. Poi c’è la spettanza di 39mila euro per lo studio Pozzoli in merito alla consulenza per il passaggio ai nuovi principi contabili internazionali. Rimangono 130mila euro di incarichi, una cifra non enorme per un’azienda come questa”.

L’amministratore unico ha anche ricordato come, al suo arrivo nel febbraio del 2018, abbia trovato una società sventrata e priva di figure apicali. Tant’è che è stato necessario riprendere attraverso rapporti di collaborazione figure come Massimo Giovanetti e Maria Pia Cardini. Alla fine della seduta, la commissione consiliare per il controllo delle società partecipate ha approvato, con il voto di quasi tutti i componenti, un documento di indirizzo per il sindaco Luca Baroncini. L’organismo di controllo invita il socio Comune a impegnarsi per il miglioramento della gestione interna e per una maggiore trasparenza nell’affidamento degli incarichi di consulenza.