Terme, rinvio di altri quindici giorni per il concordato

Il tribunale fallimentare, a distanza di un mese dal deposito del piano della società, chiede chiarimenti tecnici e formali su alcuni punti

Giani, Ciuoffo, il sindaco Baroncini e Capecchi in città a fine dicembre (foto Goiorani)

Giani, Ciuoffo, il sindaco Baroncini e Capecchi in città a fine dicembre (foto Goiorani)

Montecatini Terme, 10 gennaio 2023 - Terme: il percorso per l’inserimento della società nella procedura di concordato non è ancora finito, anche se tutti pensavano che fosse giunto il momento della decisione definitiva. Ma questa vicenda ormai è un romanzo pieno di colpi di scena e sorprese di vario genere, che aumentano proprio con l’avvicinarsi alla pagina finale.

Il tribunale fallimentare di Pistoia, dopo aver vagliato il piano presentato dall’azienda, come è autorizzato a fare secondo la legge, ha chiesto alcune integrazioni al documento, per lo più di natura tecnica e formale. Le Terme avranno quindici giorni per redigerle e presentarle all’udienza prevista lunedì 23 gennaio davanti al giudice delegato Sergio Garofalo. Quest’ultimo dovrà poi presentarle e discuterne all’interno del collegio.

La decisione in merito all’ammissione nella procedura di concordato comunque non dovrebbe arrivare oltre venerdì 28. Il tribunale ha chiesto ragguagli in merito al contratto da stipulare tra la società e la Croce Rossa Italiana per l’affidamento in gestione delle Redi, i criteri utilizzati per la valutazione dei rami di azienda, alcuni aspetti legati ai costi della continuità, i crediti contestati e altri aspetti presenti nel piano.

L’autorità giudiziaria, prima di esprimersi vista l’importanza della vicenda, vuole chiarire ogni aspetto, anche solo formale, del documento. La città resta ancora con il fiato sospeso, anche se gli esperti rassicurano che non si tratta di rilievi sulla sostanza. Se a fine gennaio dovesse andare tutto per il meglio, resta da affrontare l’omologazione del piano di concordato in continuità. A esprimersi, in un periodo stimato tra giugno e luglio, saranno chiamati i creditori dell’azienda. Nei mesi di attesa, il commercialista Alessandro Torcini, commissario della società nominato dal tribunale, dovrà effettuare una serie di verifiche delle varie situazioni e una valutazione di tutti i beni. Il concordato sarà omologato con il voto unanime dei creditori, anche se al tribunale basterà la maggioranza dei consensi all’interno delle classi. Come già scritto, la via della salvezza delle Terme, passando dal tribunale fallimentare, non sarà affatto breve.