Tassa di soggiorno non pagata, albergatori all'attacco

"Una legge iniqua da cambiare al più presto"

Un gruppo di turisti in città

Un gruppo di turisti in città

Montecatini 23 marzo 2018 -  Le tre associazioni albergatori sono unite nella vicenda che vede coinvolti nove imprenditori a processo per peculato con l’accusa di non aver pagato la tassa di soggiorno. Assohotel, Confindustria e Apam chiedono una modifica della legge. «E’ giusto sottolineare – afferma un comunicato congiunto – che gli alberghi coinvolti non hanno pagato non per arricchire le proprie casse, ma solo per effettiva mancanza di liquidità e per rispondere a scadenze imminenti e improrogabili. Non siamo qui a giustificare il mancato versamento dell’imposta a discapito di tutti coloro che la versano puntualmente, ma sappiamo anche che ci sono momenti in cui come imprenditori dobbiamo dare delle priorità per i pagamenti e purtroppo molti degli imputati si sono trovati a fare questa scelta.

 

In questi mesi di campagna elettorale abbiamo chiesto a tutti i candidati la promessa di impegnarsi affinché questa legge venisse modificata. Un albergatore non può essere paragonato a un pubblico ufficiale che, tra l’altro, a differenza dell’imprenditore privato, percepisce un compenso per il lavoro svolto. Riscuotere l’imposta di soggiorno è solo un ulteriore impegno, di cui faremmo volentieri a meno, ma che siamo obbligati a fare senza alcun compenso, rimettendoci ore di lavoro dei nostri dipendenti, commissioni delle carte di credito e rischio di cassa».