
"Siamo pronti ad agire sul piano risarcitorio, se ci saranno gli estremi, non appena tutte le questioni relative all’inchiesta penale saranno concluse". Giovanni Dini, avvocato del foro di Pistoia, è il legale del Comune di Uzzano nel procedimento per le tangenti nel settore dei lavori pubblici.
La valutazione di alcune richieste di patteggiamento è stata rinviata a maggio, mentre pare che due persone coinvolte potrebbero andare avanti per rito ordinario. Come potrà agire il Comune di Uzzano, in termini di risarcimento danni, economici e di immagine, contro coloro che, in un modo o nell’altro, riporteranno una condanna? "Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti – spiega Dini – pubblici ministeri del procedimento, le cui indagini sono state coordinate dal procuratore capo Tommaso Coletta, hanno già trasmesso gli atti relativi alla vicenda alla Procura della Corte dei Conti di Firenze".
La magistratura contabile seguirà con attenzione ogni aspetto del procedimento, pronta a intervenire se le richieste di danni non fossero adeguate alla situazione. In caso di patteggiamento di alcuni imputati o, come è più corretto dire, applicazione della pena su richiesta delle parti, il Comune, anche se costituito parte civile viene escluso e non ha diritto a un immediato risarcimento per il danno di immagine legato alla vicenda.
"L’amministrazione – conferma Dini – dovrà avviare una causa civile al fine di ottenere il risarcimento". Nel caso in cui alcuni soggetti coinvolti nella vicenda dovessero scegliere di proseguire con il rito ordinario e fossero condannati, il giudice andrebbe a stabilire una provvisionale, un anticipo di quanto spetta dell’effettivo risarcimento. "Se tale somma si rivelasse insufficiente rispetto alle richieste del Comune – sottolinea l’avvocato Dini – l’ente potrà chiedere la differenza tramite un processo civile".
L’amministrazione di Uzzano ha tenuto una linea assai dura nei confronti del sistema di corruzione portato alla luce dall’operazione Coffee Break, condotta dalla squadra mobile di Pistoia. Le rivelazioni del sindaco Dino Cordio che, poco tempo dopo la sua elezione, ha dovuto affrontare gli strani discorsi di un imprenditore, sono state una vera bomba. Il responsabile dell’amministrazione non ha ceduto e si è rivolto subito alla Procura. In queste ore Cordio, alla sua prima esperienza da sindaco, è diventato una "star" sui social. In un mondo dove la fiducia nei confronti dei politici è ormai ai minimi termini, il suo comportamento ha riscontrato molti apprezzamenti.
Intanto a distanza di qualche giorno dai fatti, continua a destare scalpore il patteggiamento ottenuto da Renzo Giuntoli, 75 anni, ex sindaco di Pescia, con una condanna a quattro anni per il suo coinvolgimento nella vicenda Coffee Break. Alla guida della Città dei Fiori dal 1993 al 2001, è stato un importante dirigente politico dei Pci, del Pds e dei Ds, oltre a lavorare in Regione, quindi con profonda conoscenza della macchina amministrativa.
Daniele Bernardini