
Incidente mortale a Borgo a Buggiano, muore Luciano Gianassi (nel riquadro)
Buggiano (Pistoia), 12 settembre 2025 – Tragico indicente ieri a Buggiano. Poco prima di mezzogiorno, in seguito a uno scontro tra un’auto e una vespa, Luciano Gianassi è morto all’ospedale di Pistoia. Il dramma si è consumato nel corso di alcune ore dopo la corsa verso il San Jacopo dei sanitari intervenuti sul luogo dello schianto. Classe 1954, Gianassi era un personaggio molto conosciuto nel Pistoiese: era infatti alla presidenza del Vespa Club di Pistoia. Lascia il figlio Luca, la nuora e due nipoti con cui abitava da meno di un anno sul San Baronto, nel Comune di Lamporecchio.
L’incidente è avvenuto all’altezza del semaforo posto all’incrocio tra via XXIV Maggio e la via Circonvallazione. Secondo le prime ricostruzioni, la vespa guidata da Gianassi, proveniente da Pescia, ha impattato contro una macchina che arrivava da via XXIV Maggio. L’urto è stato violentissimo e le condizioni del 71enne sono subito sembrate critiche. Il vespista è stato immediatamente trasportato in codice rosso all’ospedale di Pistoia dai volontari della Pubblica Assistenza Avis di Borgo a Buggiano. Nonostante i vari tentativi di salvarlo da parte dei medici, l’uomo è poi deceduto. La dinamica è ora al vaglio della polizia municipale. Non è escluso che uno dei due non abbia rispettato il rosso al semaforo. Si cercano testimoni. La viabilità è rimasta bloccata a lungo sul viale di scorrimento del traffico. In lutto la comunità di Lamporecchio e quella di Quarrata. Il sindaco di Lamporecchio Anna Tassi ha espresso il proprio cordoglio, così come quello di Buggiano Daniele Bettarini.
Gianassi da sempre aveva vissuto a Quarrata, nella zona di Caserana. Ormai in pensione dopo aver lavorato come meccanico e riparatore di muletti, una volta rimasto vedovo da un anno si era trasferito a San Baronto per stare vicno al figlio, alla nuora e ai due nipoti. Da un po’ di tempo aveva preso passione ad andare a fare viaggi in vespa, insieme a un gruppo di amatori come lui dello storico scooter. Era però rimasto molto legato a Quarrata, e quasi tutti i giorni andava dai parenti di Caserana. “Veniva qui, non poteva stare senza far niente, gli piaceva lavorare nell’orto – lo ricorda il biscugino Giovanni Dalì, titolare di un’impresa di produzione e vendita di ortaggi –. Era un uomo che sapeva fare tutto, disponibile”.