
Salvadori non è "Solo". Al Verdi la prima nazionale
MONTECATINI
Il ritorno dell’attore. Si rimette in gioco, con i timori le fragilità le speranze dell’artista, Graziano Salvadori, che agli esordi di Vernice Fresca ed Aria Fresca recitava, bene, da comico e spalla, in un continuo interscambio di ruoli con l’amico fraterno e collega di palco Niki Giustini, scomparso troppo presto. Tornerà domani sera, dalle 21 al Teatro Verdi di Montecatini Terme, con "Solo – (con alcuni amici)", prima nazionale di uno spettacolo, anticipato da un numero zero al "Verdi" di San Vincenzo ieri sera, che potrebbe divenire itinerante, su e giù per lo Stivale.
"Sarà la prima e l’ultima contemporaneamente – scherza su, prendendosi in giro –. L’ho ideato, scritto, diretto e persino prodotto, intitolato così perché appunto non c’è più Niki al mio fianco, ma altri amici. Ma non è uno spettacolo per o dedicato a Niki, che nel corso delle due ore – che potrebbero allungarsi a quattro se trovassi feeling con la poca o tanta gente presente in sala – sarà ricordato un paio di volte. È il mio ritorno sulle scene, abbandonate da un po’ di anni: ne avevo voglia, ne sentivo il bisogno e moglie e figli mi hanno assecondato".
A giudicare dall’oretta di conferenza stampa è in forma: una battuta dietro l’altra, a buon ritmo, tanta simpatia (come agli albori, quando mieteva pure conquiste tra il "gentil sesso"), un fiume in piena di aneddoti di lavoro e storia, che ha contribuito a scrivere, della comicità toscana.
"Per la mia vena ecologista, reciterò solo al ‘Verdi’. Scherzi a parte, il palco di Montecatini è prestigioso: uno dei più bei teatri italiani. Con me 5 musicisti fantastici (Stefano Bubi e Maurizio Nuti degli Homo Sapiens, Paolo Cavicchioli, Alessandro Petri e Luigi Di Raddo), i comici ’amici veri’ Claudio Marmugi e Marco Traversari, la bravissima e bellissima ballerina Aurora Suardi (il politicamente corretto è uno dei mali del nostro tempo), il mago Gianluca Calandrino, la co-presentatrice Maria Elena Ulivi e un giovane cantante dell’amore, Riccardo Gerardi. A mano a mano aggiungo elementi…".
C’è da augurargli le migliori fortune perché ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco, di tornare a farci ridere, ma pure sorridere e riflettere con i suoi bizzarri personaggi e la sua maschera, con rughe di vita vissuta intensamente, di uomo. "Siccome soffro di agorafobia, in un teatro con pochi spettatori mi troverò benissimo. Starò bene". E noi con lui, ne stia certo.
Gianluca Barni