Giovanna La Porta
Cronaca

Ristoratore rapinato dell’incasso. “Avevano pistole e accetta”

Il colpo sabato notte intorno all’una. Il racconto choc di Stefano Mariotti de “Il Discepolo” di Montecatini: “Agguato sotto casa: mi hanno tagliato le tasche. Ho bloccato la loro auto”

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Stefano Mariotti, titolare del famoso ristorante Il Discepolo di Montecatini

Montecatini Terme (Pistoia), 26 agosto 2024 – Gli hanno fatto la posta davanti casa alle una di notte, tra sabato e domenica, per rubargli l’incasso. Il fatto è avvenuto a Massa e Cozzile, e la vittima è Stefano Mariotti, titolare del famoso e apprezzato ristorante Il Discepolo di Montecatini. Una rapina in piena regola, con tanto di cappucci, pistola e accetta. Obiettivo, tagliare le tasche dei pantaloni del padrone del locale per portargli via tutti i soldi.

“Sapevano esattamente dove tenevo l’incasso”, ha sottolineato il titolare del ristorante. Dunque andati a colpo sicuro, su questo punto non ci sono dubbi ascoltando il racconto del ristoratore. Un luogo storico il locale di Stefano e della sua famiglia, famoso per le ottime pizze e la cucina toscana. Pochi mesi fa aveva festeggiato i 60 anni di attività, sempre in continuità e senza alcun cambio di gestione. Rabbia e sgomento sono i sentimenti che Mariotti ha provato nel sentirsi impotente di fronte all’agguato. Eppure, è stato coraggioso ed eroico nel tentare di fermarli. La dinamica è simile a quella di un film americano.

"Erano in tre: due avevano le pistole, il terzo l’accetta – spiega – parlavano italiano molto bene, erano proprio italiani. Conoscevano evidentemente le mie abitudini, mi hanno atteso all’ora giusta e sono andati a colpo sicuro a tagliare le tasche. Poi mi hanno chiesto se avessi altro denaro, ho risposto di no. Sono saliti a bordo di una Citroen Berlingo che, però, stentava a partire. Così, senza pensarci due volte, l’ho bloccata con la mia auto. A quel punto sono fuggiti a piedi per i campi”.

I vicini di casa raccontano che la polizia, subito allertata da Mariotti, ha iniziato subito le ricerche che sono proseguite per l’intera giornata, anche in elicottero. Il tentativo di bloccarli è stato un gesto forse incosciente ma pieno di audacia. “In quel momento la voglia di fermarli e è stata più forte della paura. Peccato non esserci riuscito”.

Il Berlingo era stato rubato ad Altopascio e i poliziotti l’hanno ovviamente sequestrato. “Ci siamo spaventati – spiega una donna che abita poche case più in là – e adesso abbiamo tanta paura perché temiamo possa capitare nuovamente. Questa è sempre stata una zona tranquilla”. Proprio per questa ragione, l’impressione è che si sia trattato di una azione studiata e ideata nel dettaglio. Un piano programmato, insomma, e non il frutto di un’azione di microcriminalità estemporanea. Fortunatamente, Mariotti non ha riportato conseguenze. Ma resta l’amarezza per aver lavorato faticosamente senza trovarsi in tasca nulla.