REDAZIONE MONTECATINI

"Quasi amici", emozioni e comicità al Verdi

Massimo Ghini e Paolo Ruffini portano in scena la commedia resa celebre dal film francese del 2011. La regia è di Alberto Ferrari

Tratto dall’omonimo film francese di successo del 2011 con Francois Cluzet e Omar Sy, "Quasi amici" racconta a teatro la nascita dell’amicizia tra due uomini molto diversi per carattere e per estrazione sociale, ma che troveranno insieme il modo di cambiare le proprie vite e di aiutarsi. La brillante coppia composta da Massimo Ghini e Paolo Ruffini (nella foto) e l’ambientazione nostrana nell’adattamento teatrale diretto da Alberto Ferrari, raccolgono il testimone dalla Francia per portare in teatro una di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate. Lo spettacolo sarà al Teatro Verdi di Montecatini venerdì 13 gennaio alle 21.

Driss (Paolo Ruffini), dopo essere stato in prigione, incontra Philippe (Massimo Ghini), ricco tetraplegico in cerca di una badante. Dall’incontro nasce l’affetto e dall’affetto un’amicizia autentica e sincera, di quelle che salvano la vita per davvero.

I due protagonisti, nel corso delle vicende raccontate, cresceranno e diventeranno necessari l’uno all’altro.

L’adattamento per il teatro del soggetto e della sceneggiatura di Quasi amici permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema puntando sull’intimità delle parole, degli scambi, delle svolte narrative, delle luci, dei movimenti, che solo una drammaturgia teatrale può cogliere e restituire.

"Per la regia – spiega Ferrari – mi sono immaginato un grande spazio aperto, un panorama illuminato come una giornata estiva, una notte autunnale, un pomeriggio piovoso. E un piano inclinato che dirada verso il proscenio e che racchiuda al suo interno tutti i luoghi della vicenda, che si aprono e diventano a volte studio, camera da letto, salotto, a volte ristorante eccetera. Ma poi richiudendosi all’interno del praticabile ci restituiscono solo una pianura inclinata in cui far scivolare dolcemente la sedia a rotelle o faticosamente spingerla in salita. Un non luogo esterno che potrebbe essere una spiaggia con il mare davanti, la platea o un prato dove volano i parapendii e dove nel finale, per realismo magico, seguendo un aquilone che Driss fa volare nel vento di un pomeriggio, Philippe finalmente acquisisce la sua leggerezza e si stacca dalla sua sedia a rotelle e vola come se fosse sul parapendio lasciando finalmente quella sedia che lo schiacciava verso la gravita più pesante del mondo. Philippe ha perso la gravita.̀Ha imparato la leggerezza e Driss la leggera profondità che non lo fa volare e tiene Philippe ancorato a sé, come un riferimento importante".