Presi due pendolari del crimine Dalla città a Padova per rubare

Obbligo di dimora per i giovani ladri: nella villa di un imprenditore aveva preso oggetti per 66mila euro. A tradirli è stata una microcamera nascosta nel salotto dell’abitazione che ha ripreso il malvivente

Presi due pendolari del "crimine". Dalla nostra provincia fino a Padova per rubare nelle abitazioni. Due giovani, un 26enne di Pistoia e un 32 di Montecatini Terme sono stati raggiunti da un provvedimento di obbligo di dimora, nei rispettivi comuni. A notificarlo ai due, grazie alla collaborazione con il commissariato di Montecatini Terme, è stata a squadra mobile di Padova.

I due sono stati accusati di aver commesso un furto nella casa di un imprenditore nel settembre scorso. In quella circostanza i ladri 27 settembre, i ladri, dopo aver forzato la serratura della porta blindata, si erano introdotti all’interno dell’abitazione di un commerciante di Saonara, derubandolo di un orologio Rolex del valore di 8 mila euro, di un anello con diamante del valore di 18 mila euro, di vari oggetti in oro e di una somma in contanti di 40 mila euro. Alla fine i due erano riusciti a fuggire con un bottino di tutto rispetto. Complessivamente il valore degli oggetti rubati era intorno a 66 mila euro. Secodno la ricostruzione delle forze dell’ordine a entrare nell’abitazione era stato solo il giovane pistoiese, mentre il complice era rimasto a bordo dell’auuto con la quale erano arrivati in Veneto, una Mini Cooper. I due non hanno però fatto i conti con il sistema di videosorveglienza dell’imprenditore. Una microcamera che si trovava all’interno del salotto ha infatti mostrato le immagini del giovane ladro. Gli investigatorisi sono anche accorti che il ladro mentre compiva il furto comunicava tramite degli auricolari con qualcuno all’esterno. Sono state allora visionate altre immagini di videocamere che si trovavano nella zona della villa dell’imprenditore. L’attenzione dei poliziotti è caduta sulla Mini Cooper che risultava essere entrata e uscita dalla strada dove si trovava l’abitazione presa di mira e in orari compatibili con il furto. Il proprietario del veicolo è risultato residente a Montecatini Terme. Scandagliando le immagini di archivio di tutti i soggetti potenzialmente in contatto con quest’ultimo, dimoranti nella stesa zona, i poliziotti sono risaliti al 26enne, le cui caratteristiche somatiche coincidevano con quelle del soggetto ripreso all’interno dell’abitazione. Riconosciuto anche grazie a un neo sul viso. A quel punto la questura patavina ha interessato anche i colleghi del Commissariato di Montecatini Terme. Un altro tassello nel ricomporre il mosaico è stato quello dei riscontri dei tabulati telefonici dei due soggetti. Durante l’orario del furto i cellulari dei due avevano agganciato una cella telefonica con l’abitazione presa di mira. L’auto invece è risultata essere intestata al padre del montecatinese.

D.B.