"Poma Liberatutti", uno spazio di arte e cultura

La sede, in piazza San Francesco, ha una superficie di oltre 800 metri quadri e si sviluppa su due piani

È stata inaugurata la sede della Fondazione Poma Liberatutti, ente no profit del Terzo Settore che, con il suo programma di iniziative culturali e laboratori, si propone come incubatore di creatività, scambio, confronto e libero pensiero, per formare, promuovere e diffondere espressioni della cultura con particolare riferimento all’arte contemporanea. Il nome nasce da un ricordo d’infanzia. A Pescia, giocando a nascondino, quando l’ultimo giocatore usciva allo scoperto poteva liberare gli altri, gridando ‘Poma libera tutti!’. Un grido che evoca l’ideale di altruismo e di libertà, oltre al desiderio di esporsi, cui Rita Fantozzi e Paolo Trinci, i fondatori, si sono ispirati per il nome della Fondazione. La sede, in piazza San Francesco, ha una superficie di oltre 800 metri quadri, si sviluppa su due piani recuperati, con passione e attenzione, dallo storico laboratorio di marmi Bisordi, e sarà aperta lunedì e martedì dalle 18.30 alle 23, a partire dalle 10 fino alle 23 tutti gli altri giorni, tranne la domenica quando sarà possibile fare colazione dalle 8. Presto al via molti e diversi laboratori e attività: corsi di conservazione e restauro del legno, disegno dal vero, pittura figurativa a olio, Anusara Yoga, Vanda Scaravelli Yoga, Tai Chi Chuan e Qigong, tango argentino, pensare e scrivere per il cinema, come redigere una tesi di laurea, leggere la realtà attraverso il linguaggio dei media, giapponese e spagnolo (approccio), inglese (approccio, conversazione e avanzato), i suoni del cantilenante nido della cicogna (per gestanti e approccio alla musica per l’infanzia). Motore del centro è lo spazio espositivo ad ampiezza variabile destinato a ospitare mostre e percorsi culturali, inaugurato dall’allestimento dedicato a Bice Bisordi, scultrice pesciatina nata all’inizio del ‘900 e cresciuta artisticamente tra le mura che oggi ospitano la Fondazione. ‘Bice guarda Manzù’, curata da Marta Convalle, propone un inedito dialogo immaginario tra la scultrice e l’artista Giacomo Manzoni, attraverso 36 opere rappresentative delle varie fasi artistiche della Bisordi. La Fondazione ne ha pubblicato un catalogo coordinato da Paolo Vitali. Al piano superiore, uno spazio attrezzato con tecniche multimediali, adatto a proiezioni cinematografiche, conferenze e dibattiti, in grado di accogliere fino a 100 ospiti. Al piano terra, oltre ai laboratori, un’area spettacolo con palcoscenico per eventi musicali e di intrattenimento, il bar e uno spazio-refettorio. A inaugurare il programma di concerti, è stato domenica il Maurizio Geri Swing Manouche Trio, In-Tono, Sam Evidence e Silvia Benesperi 4tet. "La nostra è un’idea no-profit ed è destinata in particolar modo alle nuove generazioni. L’obiettivo è quello di creare un luogo d’incontro e di confronto alla ricerca di un’armonia d’insieme", commenta Rita Fantozzi.