Attentato di Capodanno, tre persone a giudizio per il tentato omicidio di Mario Vece

Il poliziotto ha lavorato cinque anni nel commissariato di Montecatini

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Montecatini 1 giugno 2018 - Sono accusati di aver posizionato e fatto esplodere un ordigno, a causa del quale il sovrintendente capo della polizia di stato Mario Vece, in servizio al commissariato di Montecatini dal 2001 al 2006, perse una mano e un occhio, a Firenze, la notte di Capodanno del 2017. Il giudice dell’udienza preliminare (Gup) del tribunale di Firenze Alessandro Moneti ha rinviato a giudizio 39 anarchici attivi nel capoluogo, indagati e arrestati a vario titolo dalla procura e dalla Digos. Vece rimase ferito in modo grave mentre tentava il disinnesco dell’ordigno posizionato davanti alla libreria “Il Bargello”, vicino alla sede di Casa Pound.

Per questa specifica vicenda, nel processo, che inizia il 12 luglio, sono accusate di tentato omicidio e danneggiamento, in concorso, due persone. Ma il 4 luglio, in un procedimento distinto, comparirà a giudizio anche un terzo soggetto, anche lui anarchico. Nonostante il grave incidente in cui è rimasto coinvolto, Vece non ha lasciato la polizia di stato e, oggi, lavora alla squadra mobile di Firenze. Nei cinque anni trascorsi a Montecatini, il sovrintendente capo si è fatto molto apprezzare dai colleghi per le doti umane e professionali.

Gli agenti conosciuti durante il periodo trascorso nel commissariato di via Puccini sono rimasti legati a Vece, soprattutto nel difficile periodo che ha dovuto affrontare in seguito all’incidente. Ma, fedele al motto “esserci sempre”, il poliziotto non si è perso d’animo e ha continuato il suo lavoro.