
Leonardo Pieraccioni arriva al Cinema Imperiale di Montecatini per presentare il suo ultimo film "Il sesso degli angeli" ed è subito tutto esaurito. Ieri la sala di piazza D’azeglio ha aggiunto un ulteriore spettacolo pur di accontentare tutti gli spettatori che, saputo della presenza alla proiezione in città del popolare regista e attore, sono accorsi corsi all’Imperiale.
Con Pieraccioni c’erano due componenti del cast: Matteo Panella e Alessio Scali. Il protagonista ha scattato selfie e firmato decine di autografi per i fan e presentato il film nel suo stile, con battute fulminanti, rispondendo alle domande del pubblico, che lo ha accolto con applausi e risate fragorose.
"Dopo un periodo difficile per la pandemia – commenta Pieraccioni di fronte al pubblico montecatinese – e con una guerra che ci preoccupa tutti, il cinema, specialmente quello comico, è terapeutico. Oltre a far divertire, serve anche per staccare la mente un’ora e mezzo. E’ una carezza per riprendere fiato".
Cosa ci può raccontare de "Il sesso degli angeli"? Chi è don Simone?
"Don Simone è un prete di frontiera, di strada, a cui piacerebbe rivedere gli oratori degli anni Settanta, pieni di ragazzi. Però adesso i ragazzi rispetto all’aggregarsi a questo tipo di socialità preferiscono i social. Spera di tirare su le sorti della sua parrocchia con un campo da tennis, un qualcosa che li possa attirare. E legge in questo lascito dello zio l’occasione giusta. Il nostro don Simone non sa però che lo "ziaccio", interpretato da Massimo Ceccherini, gli ha giocato un bel tiro, lasciandogli in eredità una casa di appuntamenti in Svizzera. Insomma una situazione che lo metterà a dura prova".
Cosa prova oggi rivedendo il film?
"Ci metto sempre un pochino a capire che film ho fatto. Questo è un film che mi è piaciuto molto rivedere: sarà perché è talmente tanta la voglia di mandare la gente al cinema! Almeno abbiamo rivisto un po’ di pubblico seduto in sala a ridere".
Per l’Italia la cultura è asset strategico. Il cinema ne è un cuore pulsante.
"Per l’Italia la cultura è fondamentale. Credo che Firenze sia una delle città più visitate al mondo, penso alla nostra bella Toscana e l’Italia tutta. Il cinema comico è più svago, a volte, che cultura, ma un sorriso può far riflettere e il cinema serve come il pane".
Oggi si trova a Montecatini Terme. E ha un rapporto speciale anche con la vicinissima Buggiano.
"Amo Montecatini Terme, tutto il vostro territorio: sono felice di essere qui. Penso a Borgo a Buggiano: chi non lo conosceva, credeva fosse un nome inventato, ma io qui ho girato "Ti amo in tutte le lingue del mondo". Con Carlo Conti e Giorgio Panariello, abbiamo registrato qui le ultime serate del tour. Per anni sono venuto a fare il pranzo del primo dell’anno a Montecatini Terme. Sono luoghi pieni di ricordi e affetto".
Ricominciamo dal cinema, allora.
"Ricominciamo dal cinema e dal cinema italiano. Impegniamoci a realizzare storie sempre più divertenti, perché il passaparola del pubblico è fondamentale. E soprattutto divertiamoci, perché noi toscani siamo campioni universali di divertimento e sberleffo".
Valentina Spisa