
Padule, i proprietari contro la Regione: "Disinteresse e immobilismo"
"Come Associazione dei proprietari dei terreni nel comprensorio palustre parte pistoiese – scrive il presidente Fabrizio Guerrisi – siamo costretti a tornare sul tema della tutela del cratere del Padule di Fucecchio. Vogliamo farlo nei riguardi di enti sordi quanto statici, garantisti solo in periodo di campagna elettorale. Vogliamo far conoscere all’opinione pubblica la situazione in cui versa una delle aree umide più importanti d’Italia. Partiamo dagli aspetti più banali o che lo dovevano essere per la loro stessa natura: la tabellazione delle riserve naturali e della zona di protezione speciale del Padule".
"Siamo ancora una volta a sottolineare – continua Guerrisi – l’assoluta inerzia, totale indifferenza e trascuratezza nei riguardi della nostra segnalazione. Infatti nel 2020 chiedemmo telefonicamente l’intervento alla dirigente del servizio Gilda Ruberti, seguito da una ulteriore formale richiesta su La Nazione del 4 aprile 2021. A distanza di due anni dalla nostra ultima iniziativa nessuna tabellazione; l’unica tabella rinvenuta sul suolo riporta ancora la dicitura Riserva provinciale. Sarà sfuggita la tabellazione, ma saranno però state intraprese altre iniziative per valorizzare il Padule. Cosa è stato fatto in tal senso? Invece assoluto non fare e totale abbandono a se stessa dell’area. Riassumiamo: la totale assenza di controlli ha permesso sia la realizzazione per due anni consecutivi di una piantagione di cannabis, sia la trasformazione di alcune zone più disagiate del cratere palustre in vere discariche. L’assenza di controlli e tutela dell’area ha portato e sta tuttora portando anche a scegliere il cratere palustre come zona indisturbata per azioni malavitose".
"Il completo abbandono delle riserve naturali esistenti – va avanti il comunicato – è giunto a tal punto quest’anno da veder diminuire sensibilmente il numero dell’avifauna svernante, oltre all’aspetto strettamente ambientale per il quale le aree di protezione sono divenute luoghi impenetrabili e di ricovero solo di specie animali e floreali nocive e infestanti. Urge intervento drastico e radicale almeno per tentare di salvare il salvabile e cercare di recuperare la situazione per quanto possibile. E’ forse questa la politica di conservazione, preservazione e valorizzazione ambientale nonché turistica del Padule che la Regione, nella persona dell’assessore Monia Monni, ha nei suoi programmi fino a fine legislatura?".
"Segnaliamo – conclude Guerrisi – che forse una delle poche iniziative che poteva portare dei benefici quantomeno sotto il profilo gestionale è stata messa nel dimenticatoio. Ci riferiamo alla Consulta, ideata e tanto decantata dall’ex assessore Fratoni. In tutta questa desolante amministrazione e gestione del bene pubblico, l’unica certezza è che tutto ciò è stato fatto, appoggiato e aggravato anche dall’ulteriore indifferenza e inerzia del Consorzio 4 Basso Valdarno, proprietario della riserva Righetti, che si è, ben guardato dall’eseguire interventi nella riserva di sua proprietà. Non vogliamo esprimerci per il momento sul sindaco di Ponte Buggianese,anche lui vittima e al contempo artefice del sistema politico-burocratico che tutto promette e niente fa".