Operatrice fotografata a Pescia: "Stava lavorando" - Asl Valdinievole

L'Asl ha spiegato che l'operatrice fotografata stava accompagnando una sedicenne con problemi comportamentali. Non indossava la divisa Asl per evitare equivoci e ha invitato a inoltrare reclami all'Urp invece di pubblicare foto sui social.



Operatrice fotografata a Pescia: "Stava lavorando" - Asl Valdinievole

Operatrice fotografata a Pescia: "Stava lavorando" - Asl Valdinievole

Non stava facendo shopping in negozio, l’operatrice Asl fotografata e poi finita su Facebook, ma semplicemente svolgeva la sua funzione di educatrice professionale dell’Ufsmia-Unità funzionale salute mentale infanzia e adolescenza Valdinievole. L’Asl dopo la pubblicazione del post che aveva sollevato, com’era prevedibile, diversi commenti, aveva svolto un’indagine interna per chiarire il fatto. Ed ora è arrivata la spiegazione. "L’operatrice in questione – dice l’Asl in una nota – è un’operatrice di grande esperienza e competenza, che in quel momento svolgeva una delle mansioni proprie del suo profilo professionale, cioè l’accompagnamento all’esterno di una utente sedicenne con importanti problemi comportamentali, al fine di favorirne l’autonomia e le capacità di socializzazione. Il tipo di attività descritta è svolta quotidianamente dalle educatrici dell’Ufsmia e rappresenta una delle opzioni terapeutiche di maggiore efficacia nei casi di disabilità e di problematiche comportamentali. La foto pubblicata ritrae, forse intenzionalmente, la sola operatrice e non la ragazza accompagnata che le stava di fianco, potendo così facilmente dare luogo a un’interpretazione errata del contesto". La nota spiega anche che la divisa indossata "aveva la funzione di favorire il riconoscimento dell’operatrice nell’esercizio della sua mansione". Comunque, per evitare in futuro altri possibili equivoci la direzione dell’azienda ha dato indicazione agli operatori di non utilizzare le divise Asl quando sono in servizio di accompagnamento di un minore all’esterno, portando, invece, con sé il cartellino di riconoscimento in dotazione. "La pubblicazione diretta della foto su una rete ‘social’ appare del tutto incongrua come segnalazione (l’autore della foto avrebbe dovuto piuttosto inoltrare un reclamo all’urp) – dice l’Als –, in particolare per l’effetto di commenti, lesivi della dignità di operatrice e Asl".