Omicidio di Isabel: dieci anni di indagini e nessun colpevole

Il pm chiede l'archiviazione del caso relativo al delitto della prostituta, avvenuto nel 2008 a Montecatini

Gli inquirenti ripresi nell'appartamento di Isabel, durante le indagini (Foto Goiorani)

Gli inquirenti ripresi nell'appartamento di Isabel, durante le indagini (Foto Goiorani)

Montecatini 19 settembre 2018 - Dieci anni di indagini, otto persone sospettate nella fase finale e nessun responsabile. Luisa Serranti, pubblico ministero della procura di Pistoia, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari l’archiviazione del caso relativo all’omicidio di Isabel Cristina Macharty, la prostituta brasiliana ritrovata morta il 20 aprile del 2008 nell’appartamento di via Marconi, a Montecatini, dove esercitava la sua attività. Gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio, come sottolinea il pm richiamando l’articolo 408 del codice di procedura penale.

Questa mattina, il Gip esaminerà la richiesta di archiviazione. Furono gli agenti del commissariato a scoprire il corpo di Isabel, in seguito alle segnalazioni ricevute da alcune amiche della donna, preoccupate perché non rispondeva al campanello e al telefono. La donna era stata ferita al collo, all’addome e al torace da numerosi colpi inflitti da un oggetto tagliente. Era morta il giorno prima, dopo una lunga agonia, come andrà a stabilire la perizia medico-legale. I vicini, in effetti, avevano sentito alcune grida provenire dall’abitazione, ma nessuno era stato visto uscire.

La squadra mobile di Pistoia, subentrata nelle indagini, iniziò così una serrata caccia al responsabile del delitto, arrivando a sentire 200 persone. Bionda, occhi azzurri e carnagione chiara: nonostante non fosse più giovanissima, Isabel era ancora una bella donna e piaceva ai clienti. Loro la contattavano via Internet o telefono e per la polizia non fu certo un problema riuscire a costruire una lista dei frequentatori della prostituta. Gli investigatori andarono perfino ad Avellino per ascoltare le testimonianze di un gruppo di studenti che, al momento del delitto, erano in gita a Montecatini e soggiornavano nell’albergo vicino all’appartamento della vittima.

Le indagini non si sono mai fermate in questi anni, arrivando, alla fine, a concentrarsi su alcuni clienti della donna, tra cui un giovane residente in città, che oggi ha 44 anni, uno di Lucca, 40, e un altro di Pistoia, 51. Gli inquirenti hanno scavato anche nel mondo della prostituzione, indagando anche su cinque escort (brasiliane, dominicane e rumene) che avrebbero potuto avere qualche motivo di astio nei confronti della donna. Nonostante gli accertamenti ulteriori effettuati nel 2014, con il coinvolgimento del gabinetto centrale della polizia scientifica a Roma, non è stato possibile arrivare a una prova certa che inchiodi il responsabile del delitto.

La polizia, tra l’altro, non ha potuto effettuare una serie di test su due prostitute, oggi non più residenti a Montecatini e irreperibili. Il gabinetto centrale della polizia scientifica, inoltre, ha chiesto di poter esaminare alcuni capi di abbigliamento della vittima. Ma vari esami, come sottolinea Serranti, non possono più essere eseguiti perché è scaduto il termine di indagine. Questo delitto sembra quindi destinato a restare senza soluzione.