
I soci dovranno adesso portare il loro raccolti di olive alla sede di Vinci
Lamporecchio (Pistoia), 27 luglio 2020 - Alta tensione politica dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Lamporecchio dell’Oleificio Cooperativo Montalbano, che ha deciso di accentrare la produzione nella sede di Vinci. Sull’argomento si registrano gli interventi del Movimento 5 Stel le e del Partito Comunista.
«Sulla grave situazione della chiusura dell’Oleificio Montalbano – scrive Luca Parlanti del M5S – ci aspettiamo una presa di posizione netta da parte dell’amministrazione comunale e del sindaco che al momento tacciono. La perdita del frantoio, nonché di tutto l’indotto e l’effetto a cascata che potrebbe innescarsi, sarebbero insanabili, proprio perché la sua vocazione agricola non può vedere scomparire una realtà di questa portata, in particolare per i soci. Si vuole potenziare Vinci, ma il frantoio è nato qua. È vero che si tratta di libere scelte di un soggetto privato, ma il Comune faccia la sua parte visto l’interesse generale in gioco e si attivi. Inutile sbandierare sempre la vocazione agricola da valorizzare, magari in campagna elettorale, se poi nei momenti cruciali nel concreto si viene meno a quell’idea. Si sani per un attimo la vera o presunta rivalità (politica, tutta in quota Pd) tra Larciano e Lamporecchio e le due amministrazioni, come mi pare la prima stia facendo; si facciano promotrici di una soluzione condivisa – conclude il M5S – e di un tentativo di mediazione con la società".
«Il Pci di Lamporecchio – scrive la locale sezione – ritiene un grave errore la scelta sottaciuta e imperativa fatta dall’Oleificio per la chiusura del frantoio di Lamporecchio e la dismissione di tutta l’area Agricoop. Non si chiudono solo stabilimenti, ma una storia e un punto di riferimento, visto che le due strutture (frantoio e Agricoop) sono state la spinta propulsiva alla nascita e allo sviluppo della nostra comunità e della cooperazione. Si dismette un servizio per le aziende associate, creando enormi disagi e aumento dei costi, costringendo i produttori ad andare fino a Vinci per frangere le olive. In una campagna di raccolta, si possono raggiungere i 15/20 viaggi. Chiediamo all’Oleificio di rivedere la decisione e iniziare un percorso di approfondimento con tutti i soci per elaborare soluzioni alternative". Mai