REDAZIONE MONTECATINI

Novaro, ’bancario fantasy’ e la raccolta di 2500 Puffi

È fra le prime cinque d’Italia. "Tutto ha preso il via dai regali di mio padre. Da questi piccoli personaggi ci giunge un messaggio importante ed educativo" .

Novaro, ’bancario fantasy’ e la raccolta di 2500 Puffi

Ci sono voluti anni per raccogliere tutti i pezzi della sua collezione, che ora è fra le prime cinque d’Italia e una delle più ricche al mondo. Abbiamo già incontrato in passato Giovanni Battista Novaro, noto come ‘bancario fantasy DSA’. Con lui abbiamo parlato delle avventure nel mondo del gioco di ruolo dal vivo, come quando, alcuni anni fa, ha vestito i panni di Merry, uno degli hobbit della Compagnia dell’Anello di Tolkien e con un gruppo di amici ha attraversato l’Italia a piedi, da Chieti al Vesuvio, per ricostruire il viaggio dalla Contea al Monte Fato. O quando vestito da pirata ha solcato il Tirreno a bordo del brigantino La Grace. E nel 2024 a Borgo a Mozzano insieme all’ex sindaco Francesco Poggi, sarà fra i protagonisti di un nuovo progetto: la ricostruzione delle Terre di Mezzo tolkeniane.

Possiede una collezione di pupazzetti dei Puffi che conta ormai oltre 2500 pezzi, provenienti da tutto il mondo. "Ho iniziato per caso il giorno di Halloween a Triora in Liguria, alla Festa delle Streghe: fra spettacoli di giochi e magia, mi sono imbattuto in un banco in cui si vendevano giochi. Fra gli altri, alcuni Puffi e delle casette incomplete, che il venditore aveva riadattato a case di Halloween. Ho comprato tutti i pezzi in blocco". È nata così, la sua collezione? "In realtà è iniziata prima. Mio padre, ogni volta che andava a una riunione di lavoro alla banca Carige a Genova, mi portava un Puffo". Perché la scelta dei Puffi? "Nel loro villaggio si rispetta la natura, i principi vigenti sono di assoluta uguaglianza. Ognuno contribuisce alla sopravvivenza della comunità. Ognuno dei Puffi mette le sua abilità a disposizione degli altri. Un villaggio utopistico e inclusivo, insomma. Un posto in cui nessuno giudica l’altro. Danno un messaggio importante, non solo alle nuove generazioni, di rispetto del prossimo e di fratellanza. E poi, il mio colore preferito è il blu, in tutte le sue sfumature. E blu è anche la speranza che una corretta informazione soprattutto in tema di disabilità, accresca la sensibilità delle istituzioni e dell’intero tessuto sociale, dando voce ai soggetti più svantaggiati e favorendo l’inclusione a ogni livello. Blu è il colore scelto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Giornata mondiale dedicata alla consapevolezza dell’autismo, ‘condizione’ che accompagna a vita chi la viva e la sua famiglia. Io guardavo i cartoni, per non leggere i fumetti. La mia dislessia mi ha reso sempre difficile e stancante leggere".

E adesso che programmi ha con questa collezione? "Mi piacerebbe condividere questo tesoro con le altre persone, magari in una fiera a tema, per far tornare bambini gli adulti e mostrare ai più piccoli un mondo per loro nuovo".

Emanuele Cutsodontis