Toscana-Romania e ritorno per aiutare un giovane malato. Gli "angeli" della Misericordia

Oltre quattromila chilometri in 48 ore per andare a prendere un ragazzo al confine con la Moldavia e portarlo all’ospedale di Careggi

Misericordia

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Uzzano (Pistoia), 26 gennaio 2021 - Tre volontari, tre giorni di viaggio, o meglio ancora 48 ore, per andare in Romania e tornare. Oltre quattromila chilometri, per la precisione 4.145 percorsi attraversando Slovenia e Ungheria per soccorrere un giovane e portarlo in Italia per destinarlo alle cure di cui aveva bisogno. Cure che non erano possibili nel suo Paese. Questi i numeri per un trasferimento che è stato richiesto alla Misericordia di Uzzano per andare a prendere un diciottenne e portarlo nella nostra nazione in quanto nel suo paese non era possibile che fosse seguito, forse anche a causa della situazione sanitaria che anche nell’ est Europa non fa sconti.

Così tre volontari della Misericordia di Uzzano, Maurizio, Sirio e Pierangelo, sono partiti nella serata di giovedì con destinazione ospedale di Iasi che si trova nell’ est del paese ad un centinaio di chilometri dal confine con la Moldavia ed è la seconda città più importante dopo la capitale Bucarest, con circa ottocentomila abitanti, nota soprattutto per le sue università, l’ informazione e la cultura.

Un viaggio con le uniche soste per rifocillarsi e rifornire di gasolio l’ ambulanza poi da parte dei sanitari la consegna ai volontari del malato ed il ritorno con destinazione l’ospedale di Careggi dove il mezzo della Misericordia uzzanese è arrivato nella trada serata di sabato. "Se non fossimo stati in tre ad alternarci alla guida – ha detto Maurizio – sarebbe stato impossibile fare un viaggio così lungo e intenso, abbiamo attraversato i Carpazi con la neve a bordo carreggiata. A volte le strade erano sconnesse, ma siamo riusciti nell’impresa, portare il ragazzo sabato sera a Firenze. Siamo contenti di aver aiutato qualcuno che si trovava davvero in difficoltà".

La mamma del giovane ha ringraziato i volontari del "raid" compiuto in Romania. "Maurizio, Sirio, Pierangelo – le sue parole – e tutti i volontari della Misericordia… siete stati angeli inviati da Dio per sostenerci nel dolore e nella malattia e per confortarci con l’ amore fraterno, solidale e disinteressato, che anima ogni Vostra azione. Non dimenticherò mai quanto avete fatto per noi e ve ne sarò sempre grata. Un viaggio lunghissimo – termina la nota - che sembrava non arrivasse mai, però ce l’ avete fatta".