Militare ucciso a 22 anni. Commozione alla cerimonia per ricordare Ruggiero

il giovane carabiniere fu freddato da un colpo di pistoia nel maggio del 1949 . Il toccante e partecipato omaggio 75 anni dopo, tra Larciano e Monsummano.

Militare ucciso a 22 anni. Commozione alla cerimonia per ricordare Ruggiero

Militare ucciso a 22 anni. Commozione alla cerimonia per ricordare Ruggiero

Grande commozione, sabato scorso, per la manifestazione in ricordo di Alfonso Ruggiero, il giovane carabiniere ucciso nel maggio del 1949 all’età di ventidue anni. L’evento è stato organizzato dall’Associazione nazionale carabinieri, sezione di Monsummano Terme, guidata dal presidente Marco Giannone. Ruggiero fu colpito mortalmente, in località Ponte a Rio Cecina, attuale via Fonda, nel comune di Larciano, da un proiettile, sparato da una pistola di un bandito, durante un’operazione condotta dai carabinieri della caserma di Larciano. Fu un episodio che suscitò molto clamore in tutto il territorio. Le persone più anziane si ricordano ancora molto bene di questo terribile fatto di cronaca nera. Il giovane carabiniere era originario della città di Maiori, in provincia di Salerno. I banditi, che avevano tentato una estorsione con ricatto nei confronti di una famiglia larcianese, furono arrestati il giorno dopo e nel luglio del 1952 vennero condannati dal Tribunale di Firenze all’ergastolo. Il 28 agosto dello stesso anno, nel luogo dell’omicio, fu eretto un cippo in suo ricordo. E questo sabato, a settantacinque anni da quell’episodio, tanta gente è tornata sul posto, in via Fonda a Larciano, per ricordare Alfonso Ruggiero.

Sono intervenute autorità militari, civili, amministrative e politiche. Il consigliere regionale Marco Niccolai ha portato i saluti del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Era presente una folta delegazione, proveniente da Maiori, paese di origine del carabiniere ucciso, guidata dall’assessore alla pubblica istruzione Antonia Mammato e dal sindaco del consiglio dei ragazzi della scuola Rossellini di Maiori. Dal paese della provincia di Salerno sono arrivati anche alcuni parenti del giovane carabiniere che si ricordano, coi i racconti dei loro genitori, il fatto. Erano presenti anche i figli della famiglia di Larciano che fu ricattata dai banditi. Sul cippo è stata posta una corona d’alloro. Alle autorità è stato donato un album fotografico, realizzato da Giuseppina Naso, che racconta, con l’aiuto di articoli e fotografie, la storia di questo tragico episodio. È stato presentato anche un quadro, che raffigura l’immagine di Alfonso Ruggiero, disegnato da Claudio Occhipinti. L’iniziativa si è poi spostata a Monsummano, dove con una cerimonia la locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri (in via Donzelli) è stata intitolata alla memoria di Ruggiero. Anche qui è stata svelata la lapide commemorativa.

Massimo Mancini