REDAZIONE MONTECATINI

Michela, donna chef che non si arrende "Non posso accettare la disparità di genere"

Michela, donna chef che non si arrende "Non posso accettare la disparità di genere"

MONTECATINI TERME

Essere una donna chef, nel 2023, almeno in Italia è tutt’altro che facile. Michela Starita ce l’ha fatta, tra mille ostacoli e difficoltà. Membro di Euro-Toques (famosa associazione di Chef), Ambasciatore della cipolla di Tropea, Ambasciatore del Gusto Doc Italy per Pistoia, Michela è senza dubbio ambasciatrice dell’eccellenza in Valdinievole. "Essere donna e chef o cuoco che dir si voglia – conferma – non è facile. La parità in tal senso non c’è; ho girato il mondo e vi posso assicurare che le donne che ricoprivano il mio ruolo erano pochissime. Dobbiamo sempre dimostrare il doppio, il perché sinceramente non lo so e non lo capisco. Risulta strano che uno chef possa vestirsi da “femmina“, essere magra, avere una vita fuori dal lavoro. Viene soventemente data più importanza e risonanza anche mediatica agli uomini piuttosto e io posso assicurare che è così. La fatica che ho dovuto fare per affermarmi è stata tanta. Ricordo un episodio: arrivata sul luogo di lavoro, mi sono sentita chiedere quando sarebbe venuto lo chef; specifico che mi trovavo in Italia. Fossi stata in altri paesi del mondo non mi sarei meravigliata più di tanto. Oggi devo ammettere che la quota rosa in cucina sta crescendo, ma sempre in maniera non proporzionale agli uomini".

In cosa consiste attualmente la sua attività?

"Sono docente di scuola superiore a Pescia. Ho studiato all’alberghiero Martini, intraprendendo il percorso di sala bar per poi proseguire come tecnico dei servizi ristorativi. Ho scoperto in me una passione, che non sapevo di avere, per il mondo della cucina e ho cominciato a lavorare nelle cucine di alberghi e ristoranti, guardando e vivendo quello che era sì il mio mondo, ma da un altro punto di vista. Tra me e la cucina si è creato subito un bellissimo feeling che poi si è rivelato una fantastica storia d’amore".

Quanto conta il carattere per raggiungere certi risultati?

"Dovessi commentare dal punto di vista di donna direi che serve un carattere al cubo (e forse talvolta non basta) per farsi spazio in questo mondo. Il carattere è parte fondamentale per ottenere risultati in qualsiasi ambito lavorativa. Per quanto riguarda la mia esperienza, devo ammettere che non è stato inizialmente facile. Il mondo della ristorazione richiede dedizione totale; ci si butta anima e corpo in quello che poi sarà non solo un lavoro, ma il nostro modo di essere facendo non pochi sacrifici".

Quali le esperienze di lavoro più significative?

"Ho cominciato come barista alle Terme di Montecatini e parallelamente in un locale notturno di Chiesina Uzzanese. Ho proseguito nei ristoranti come cameriera per poi muovere i primi passi come docente di scuola superiore e nella reception di un albergo. Amo il settore ricettivo e ho voluto conoscerlo. Mi piaceva trasmettere il mio sapere ai ragazzi: è un’enorme soddisfazione, ma questo non mi ha mai fermata nel mio personale percorso di apprendimento e crescita nell’ambiente professionale".

Giovanna La Porta