Ha destato forte scalpore in città il sequestro di beni per circa 10 milioni effettuato dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) di Firenze, ai danni dell’albergatore Francesco Rastelli. Due fabbricati a uso alberghiero, le società di gestione di tre hotel, un tour operator con sedi a Roma e a Venezia, un appartamento di lusso al Kursaal, conti correnti e otto veicoli tra automobili di lusso e moto di grossa cilindrata: ammontano a queste le proprietà che, per ora, sono state private dalle disponibilità dell’imprenditore. Rastelli, secondo le accuse mosse dalla magistratura negli anni passati, è considerato vicino ad ambienti camorristici, in particolare al clan Formicola. Condannato in Appello, è stato poi assolto in Cassazione per un motivo formale che ha messo fine al processo. La Dia, però, ha continuato l’attività, arrivando a ottenere dal tribunale di Firenze l’ingente sequestro di beni immobili, dopo un lungo lavoro. Francesco Nannucci, capocentro della Dia di Firenze e primo dirigente della polizia di Stato, non nasconde la soddisfazione per il risultato raggiunto. "L’obiettivo – sottolinea – è stato raggiunto grazie alla grande professionalità del personale dei nostri uffici, tengo molto a evidenziarlo. Manteniamo un livello alto di attenzione in tutta la Toscana sulla presenza di esponenti mafiosi e sulle modalità con cui possono manifestarsi sul territorio. Tra l’altro, stiamo seguendo in modo puntuale i possibili rischi legati alla fase post-Covid. Alcune organizzazioni criminali potrebbero insinuarsi con l’utilizzo di capitali freschi all’interno di imprese del settore turistico e ricettivo. Un rischio che potrebbe correre Montecatini, ma anche le località della Versilia e della Maremma e tante mete di vacanza della Toscana. La nostra attenzione è molto elevata, spero sia alta anche quella degli imprenditori quando hanno a che fare con nuovi interlocutori". Il sindaco Luca Baroncini esprime un ringraziamento alla Dia di Firenze per l’attenzione rivolta alla città. "Sono grato alla Direzione investigativa antimafia – sottolinea – così come lo sono a tutte le forze dell’ordine che ogni giorno garantiscono la sicurezza a Montecatini. Indipendentemente da quest’ultima vicenda, il cui giudizio non spetta a me, i rischi legati a infiltrazioni mafiose nell’economia non vanno mai sottovalutati, soprattutto in questa fase post-Covid, dove le imprese soffrono per la mancanza di liquidità. Invito tutti i titolari di aziende che dovessero essere contattati da soggetti strani a rivolgersi alle forze dell’ordine senza indugio".
Daniele Bernardini