L’orizzonte è verde. Così l’archistar Boeri disegna maxi ciclovia: "Ecco 72 km di bellezza"

Un progetto senza precedenti commissionato da Fondazione Caript allo studio del noto professionista per valorizzare la provincia. Tra gli obiettivi c’è anche il rinforzo dei collegamenti viari e ferroviari. .

L’orizzonte è verde. Così l’archistar Boeri disegna maxi ciclovia: "Ecco 72 km di bellezza"

L’orizzonte è verde. Così l’archistar Boeri disegna maxi ciclovia: "Ecco 72 km di bellezza"

Ricucire un territorio sfilacciato a partire da un dispositivo che metta a sistema polarità, eccellenze e paesaggi. E unire tutto sotto un unico brand - ‘Naturalmente Valdinievole’ - perché anche la comunicazione di ciò che siamo (o vorremmo diventare) diventi parte della strategia. C’è la firma dell’archistar Stefano Boeri e del suo studio nel masterplan (ovvero documento d’indirizzo strategico) che parla una stessa lingua per un territorio tanto frastagliato quanto lo è la Valdinievole che prende la forma di un anello ciclabile, ad unire così il paesaggio dei borghi, quello fluviale e quello del padule in un tracciato lungo settantadue chilometri.

Con la possibilità di andare oltre il confine immaginato e aggiungere chilometri (55) a quelli già conteggiati nell’anello. L’idea mette in comunicazione ciclabile undici comuni e ventiquattro borghi storici, posizionando sul tracciato tredici hub e aree di sosta prolungata (ipotizzando permanenze fino a cinque giorni), più dieci dedicati alla sosta breve. Il capitolo materiali insiste ovviamente sugli aspetti della sostenibilità e del rispetto ambientale, con inserimento di elementi fotovoltaici che guardino all’immagazzinamento di energia.

A commissionare il progetto, così come annunciato nel corso delle celebrazioni per il trentennale dell’ente, la Fondazione Caript che ha individuato nel nome e nelle professionalità di Boeri una strada possibile per riscrivere la storia e rilanciare. "Il nostro intento è stato quello di fornire idee di progettualità che potessero concorrere allo sviluppo della Valdinievole – ha detto il presidente di Fondazione Caript Lorenzo Zogheri –. Abbiamo scelto di farlo avvalendoci di un grande architetto, dando mandato di realizzare un progetto di massima che rappresenti una visione condivisa del territorio Valdinievole che si fonda su temi di grande attualità, quali sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale. La stretta attualità impone che i territori si presentino in modo unitario e credo che il percorso che ha condotto fin qui già rappresenti in questo senso un successo. Occorrerà adesso il consenso di tutti i sindaci della Valdinievole, che è apparso condiviso e unanime in un primo confronto".

"Abbiamo immaginato un piano che valorizzi la Valdinievole come territorio, valorizzando al contempo anche le individualità che lo compongono – ha aggiunto illustrando il progetto di massima Boeri –. La nostra è una proposta molto semplice e attrattiva, una ciclovia che permetta ai visitatori di tutto il mondo di poter apprezzare la varietà straordinaria che il territorio offre, connettendo luoghi oggi scollegati. L’idea è arrivare a un protocollo d’intesa tra Comuni e a partire da questo aprire un dialogo con la Regione per poter poi passare a una fase di fattibilità trasformando il masterplan in un progetto vero e proprio. Quello che proponiamo è assolutamente realizzabile, nella volontà condivisa da tutti di arrivare a una proposta concreta e in qualche modo visibile a facilmente comunicabile". L’operazione proposta da Boeri e Studio non è certo banale e prevede anche un adeguamento delle infrastrutture, a partire dalla linea ferroviaria e da un ipotetico ampliamento di assi viari che possano decongestionare i principali urbani.

A questo si aggiunge un rinnovamento delle infrastrutture digitali, una ottimizzazione dei terrazzamenti di ulivi, un potenziamento di attività produttive sottoutilizzate, ma anche una serie di altre azioni che coinvolgono le terme, il mercato dei fiori, l’ospedale di Pescia e tutta quella serie di strutture ritenute di utilità sociale che insistono sull’area. Nessuna stima dei costi vista la fase embrionale attuale, ma è chiaro che servirà uno sforzo collettivo (soprattutto politico, in particolare economico) perché ciò che ora è chiaro su carta diventi infine patrimonio di tutti.

linda meoni