
La storia di Nannini. Da impiegato di banca a industriale in Venezuela. Premiato in municipio
È partito nel 1957, in cerca di fortuna in un paese che stava crescendo. Mauro Nannini, 94 anni, è diventato un importante imprenditore in Venezuela, ma il suo cuore non ha mai dimenticato Montecatini, dove vive il fratello Fabio con la sua famiglia. Un legame profondo, che in questi anni non si è mai interrotto, con visite e vacanze nella sua città di provenienza.
Così, il sindaco Luca Baroncini ha deciso di ricevere l’imprenditore e i suoi famigliari nella sala del consiglio comunale. All’appuntamento era presente anche l’albergatore Eugenio Pancioli, titolare del Grand Hotel Tamerici & Principe, fraterno amico di Mauro e Fabio Nannini.
L’avventura in Venezuela dell’imprenditore montecatinesi è iniziata quasi per caso. "Era il 1957 – ha ricordato – e io lavoravo in banca a Prato. Una sera, come tante altre volte, parcheggiai la mia Topolino beige nel garage degli Arrigoni. All’uscita trovai un amico di mio padre che parlava con un’altra persona. ’Ecco – disse – quel giovane farebbe proprio al caso suo’. Io continuai ad andare avanti, ma lui mi chiamò. Dopo le presentazioni, la persona che era con l’amico di mio padre mi chiese del mio lavoro. Spiegai che ero in banca, ma non ero contento: la carriera era troppo lenta e ci sarebbero voluti almeno vent’anni per fare qualche passo avanti. Quel tipo mi accennò del progetto di apertura di una nuova banca in Venezuela, il Banco italo-venezuelano".
Da quel breve scambio è nata una storia coi controfiocchi. "Avevano bisogno di gente per organizzare tutto. Il giorno dopo mi invitò a pranzo e fui convinto dalla sua offerta. Riuscì a convincermi e, poco tempo dopo, salii su un aereo, per la prima volta in vita mia, con un piccolo bagaglio diretto in Sud America".
La carriera di Nannini nella nuova banca fu molto rapida, portandolo in poco tempo a svolgere un ruolo di vertice. "Iniziai come vicedirettore in una filiale – ha proseguito Nannini – e in un anno e mezzo fui promosso direttore. Poi passai a dirigere la filiale più importante del Venezuela, arrivando poi a guidare l’ufficio centrale. In seguito mi resi conto delle grandi opportunità che poteva offrire il settore import-export. Lasciai la banca ed entrai come socio in un’attività che esportava macchine utensili dall’Italia. L’attività nel campo mercantile andò bene e mi spostai sul settore finanziario. Ho guadagnato le disponibilità economiche per dedicarmi al settore lucrativo, senza tralasciare le attività industriali".
Nannini, che pochi anni dopo il suo arrivo in Venezuela si è sposato con una donna del posto, è padre di due figli, da cui si è sviluppata una discendenza che ha raggiunto quota 21. Oggi, si divide tra il Sud America e Miami. Il sindaco Baroncini è rimasto molto soddisfatto per l’incontro con il montecatinese che tanto ha fatto nel mondo dell’imprenditoria.
"È stato un grande piacere incontrarlo – ha detto il primo cittadino mentre gli consegnava l’ultima pubblicazione di Galileo Chini realizzata dal Comune – la sua storia testimonia un grande senso di appartenenza alla città, che la distanza e gli anni non hanno mai allentato".
Daniele Bernardini