Il 30 novembre 1786 il granduca Pietro Leopoldo firmò la riforma che rese la Toscana il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte e la pratica della tortura. Sicuramente una data storica, che viene ricordata ogni anno dal consiglio regionale con la Festa della Toscana. Per l’occasione al Museo nazionale di Casa Giusti si svolgerà proprio domani alle 17 una conferenza dal titolo "Riflessioni su politica e cultura al tempo della riforma del Codice Leopoldino" a cura del saggista Ugo Barlozzetti. Giuseppe Giusti, il nonno dell’omonimo poeta, fu ministro e consigliere del Granduca Pietro Leopoldo, quando nel 1786 firmò la riforma, aprendo così un nuovo capitolo nella storia dell’umanità. A Firenze, a seguito dell’emanazione del Codice Leopoldino, patiboli e strumenti di tortura vennero bruciati in un falò appiccato di fronte al palazzo del Bargello, sede delle carceri. Alla data del 30 novembre 1786 si avviava quindi un nuovo percorso per affermare valori civili, di pace e di giustizia. Un percorso da preservare, trasmettere e promuovere. All’incontro parteciperanno, oltre ad Ugo Barlozzetti, Stefano Casciu (direttore regionale dei musei della Toscana), Sandra Tucci (direttrice del Museo di Casa Giusti) e Amedeo Bartolini (presidente dell’associazione Amici di Casa Giusti).
L. F.