La querelle sugli accorpamenti. Nardini: "Dietrofront del governo"

L’assessore alla scuola replica a Fratelli d’Italia: "Valditara ha fermato il provvedimento per le giuste proteste"

La querelle sugli accorpamenti. Nardini: "Dietrofront del governo"

La querelle sugli accorpamenti. Nardini: "Dietrofront del governo"

"È sorprendente che gli esponenti di Fratelli d’Italia diano al governo il merito per il mancato accorpamento delle nostre scuole, visto che il rischio di fusioni era stato causato proprio dall’esecutivo". L’assessore regionale alla pubblica istruzione Alessandra Nardini interviene sulla querelle seguita alla decisione di fare marcia indietro sul dimensionamento scolastico.

"La Regione fin dall’inizio si è opposta a questa scelta – ricorda Nardini – portata avanti dal governo e dal ministro Valditara. Abbiamo lottato in ogni sede, presentando due ricorsi alla Corte Costituzionale e al Tar del Lazio, mentre Valditara ha sempre difeso la scelta nascondendosi dietro al fatto che fosse necessaria per il Pnrr. Ma col governo Draghi non si era mai parlato di questi numeri e di questi tagli, segno che la riorganizzazione della rete scolastica prevista dal Pnrr poteva esser fatta diversamente. Il governo invece ha scelto di tagliare la scuola pubblica, e pure la sanità, quando è chiaro a tutti, alla luce della pandemia, quando sia importante investire in questi due settori".

La mancata fusione dell’Anzilotti e dei comprensivi di Larciano e Lamporecchio, dunque, non sarebbe tanto merito del governo, quando "una retromarcia del ministro, anche alla luce delle lamentele delle regioni governate dallo stesso centrodestra. Una marcia indietro clamorosa – sottolinea Nardini – a pochi giorni dal gong, visto la scandenza era a fine dicembre".

Il passo indietro, ovviamente, viene accolto con favore dall’assessore Nardini, "anche perché smentisce la fretta con cui si stava arrivando al provvedimento. Ora auspico che non si vogliano allungare i tempi, ma rivedere questa scelta sui tagli alla scuola pubblica. Alla luce di tutto ciò, trovo ridicole le affermazioni degli esponenti di Fratelli d’Italia, a cui ricordo che la nostra regione ha adottato dei criteri oggettivi come scelta politica, con l’obiettivo di salvare le scuole che si trovano in aree interne o montane ed evitare che si venissero a creare scuole di serie A e altre di serie B. E i criteri – conclude l’esponente della giunta regionale – che abbiamo scelto per le 15 scuole, non sono stati decisi solo dalla Regione, ma anche tramite un percordo di confronto e concertazioen con Anci, Upi, Città Metropolitana i comparti scuola di Cgil, Cisl e Uil".