
di Martina Nerli
Calenita prosegue la sua escalation, dopo la prestazione da capogiro nell’Elwood Medium, la campionessa toscana ripete la magia nel Campionato Femminile dei tre anni. All’ippodromo del Garigliano si è scritta un altra bella pagina della nuova star del trotto, in un folto plotone di audaci principesse Calenita con il numero tre di partenza ha giocato con calma le proprie chance, come racconta in premiazione il driver V.P. Dell’Annunziata "Non sono stato a preoccuparmi della partenza, sapevo di guidare una buona cavalla e mi sono preso il lusso di risparmiare qualcosa perchè comunque si correva sul doppio chilometro". Allo stacco della macchina va in testa la rivale toscana Carolyn Francis, Calenita si presenza e sfila al comando. La corsa è praticamente chiusa, Dell’Annunziata scandisce parziali perfetti e porta la sua allieva all’imbocco della retta di arrivo con ancora del buono in mano, dalle retrovie solo una strepitosa Clarissa riesce a prendere il secondo posto mentre al terzo è ancora Carolyn con un perfetto Alessandro Muretti in sediolo. La gioia incontenibile di Federica e Mario che continuano a sognare insieme al socio Mauro Prospero vette altissime. Smaltita l’adrenalina della corsa Mario Zanghi spiega la scelta di correre al Garigliano invece del Gp Terme sulla pista di casa: "Con la vittoria nel Campionato Femminile sono già qualificato per la finale delle Oaks a Capannelle e inoltre ho diritto a sorteggiare il numero in prima fila, mi è dispiaciuto non correre al Sesana ma la scelta è stata definita in base a questa opzione. Prosegue Mario- Non è facile programmare una cavalla buona perchè devi fare scelte precise nella programmazione, questa volta è andata bene perchè correre il Derby delle femmine è un sogno". Che cavalla è Calenita? "Una cavalla con la C maiuscola, in corsa sa fare tutto e questo fa la differenza tra una buona cavalla e una campionessa. Nella quotidianità è una cavalla impegnativa, sempre nervosa e poco disponile, non è simpatica e spesso anche lavorarla è un peso, in corsa invece è un gioiellino". Hai comprato la cavalla a dicembre anche se non rubava l’occhio, come ha fatto a venirti in mente Calenita? "Ero a Firenze allo steccato, fisicamente era un mostriciattolo ma rimasi colpito da un suo parziale all’esterno di un cavallo buono di Casillo. Chiesi subito al proprietario di vendermela e così inizia la favola di Calenita. Torno a casa con la cavalla e nessuno approva l’acquisto, pagata troppo, senza genealogia, cavalla troppo nervosa, fisicamente rifinita, insomma nemmeno una parola di incoraggiamento, sembrava la fregatura del secolo e invece quattro mesi dopo presento a Modena una cavalla irriconoscibile, è subito un successo e da allora un emozione dietro l’altra". A questo punto il grande obiettivo della stagione dei tre anni diventano le Oaks, come organizzi questi due mesi per arrivare al top? "Con i cavalli è difficile programmare percorsi lunghi, sicuramente cercheremo di interrompere lo stop cercando una corsa di preparazione, forse il Marangoni il 5 settembre ma è da vedere, non voglio stressarla in corse troppo dispendiose rischiando di arrivare a Roma con la cavalla stanca anche mentalmente".