Valdinievole, la vicenda di un residente: "L’Inps ha sbagliato e ora io devo risarcirlo"

L'incredibile racconto: "Nel 2018 mi fu confermato l'assegno. Adesso rivogliono indietro 16mila euro"

Inps

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Valdinievole, 8 gennaio 2023 - ​Un residente in Valdinievole, alle prese con gravi problemi di salute, racconta una storia sconcertante di cui è rimasto vittima. "Dal 2016 – scrive alla nostra redazione – sono affetto da una miocardite dilatativa, patologia che mi ha portato a seguire un protocollo medico personale molto complesso. Da settembre 2016 sono stato inserito in lista trapianto di cuore con impianto defibrillatore permanente. Percepivo l’assegno di invalidità e quello di accompagnamento. Nel 2018 ho effettuato una visita di revisione in presenza di una commissione medica: in questi casi si decide se spetta alla persona interessata continuare a percepire l’assegno di invalidità e qual è la percentuale che spetta (può restare la stessa o cambiare). Dopo i soliti tempi tecnici, arriva una lettera a casa che conferma il tutto con la comunicazione che la prossima revisione sarebbe stata nell’ottobre del 2021".

"A maggio 2021 – prosegue la lettera – improvvisamente mi vedo arrivare a casa una raccomandata dell’Inps: ero accusato di aver impropriamente percepito una somma che ammonta a Euro 16.097,12 da pagare entro 30 giorni: mi stavano richiedendo indietro l’importo equivalente agli ultimi tre anni di accompagnamento. Inutile dire quale sia stato il mio stato d’animo: ansia e preoccupazione hanno cominciato ad attanagliarmi. Tutto questo mi ha portato purtroppo a un episodio di aritmia ventricolare (mai successa fino a ora). Per fortuna il defiblillatore mi ha salvato la vita".

"Mi trovo adesso ad affrontare una spesa troppo onerosa rispetto alle mie attuali possibilità – scrive ancora – e mi chiedo come sia possibile che la sofisticata macchina dell’Inps, in tre anni, non si sia mai accorta che mi stava erogando una somma non dovuta. Ma soprattutto: in seguito a una visita in presenza di una commissione non é un processo che dovrebbe risultare automatico? Si tratta quindi di un errore umano? Successivamente, grazie a varie telefonate all’Inps e grazie al supporto di un’insolita e gentile operatrice, ho scoperto che in seguito alla lettera di conferma dell’invalidità che mi era arrivata dopo la revisione del 2018, me ne sarebbe dovuta arrivare un’altra che mi confermava che l’accompagnamento mi era stato tolto. Lettera che però non é mai arrivata (infati a loro risulta insesitata) in quanto spedita all’indirizzo sbagliato.

Riassumendo: lettera di comunicazione mai arrivata, indennità di accompagnamentio mai tolto (qui sicuramente per una mancanza dovuta a un errore umano), risultato 16mila euro da ridare indietro. La domanda che sorge spontanea: se se ne fossero accorti tra altri sei anni? O sette o dieci? Quanto avrei dovuto ridare indietro? In ogni modo chi ci rimette sono sempre io e ricordo che adesso prendo solamente poco più di 300 euro al mese".