
Alcuni esemplari di germano reale nel Padule di Fucecchio. Il delegato toscano del Wwf Guido Scoccianti ha parlato de’impatto del nuovo piano faunistico-venatorio della Regione sulla zona umida più grande d’Italia
ll Consiglio regionale della Toscana ha adottato il Piano faunistico-venatorio regionale votando il testo licenziato dalle commissioni agricoltura e ambiente. Adesso inizierà il percorso partecipato che porterà all’approvazione definitiva. Il testo sostituisce il precedente scaduto da 10 anni e guarda anche l’area del Padule di Fucecchio. Critico Guido Scoccianti, delegato Wwf per la Toscana: "Una semplice fotografia dell’esistente, con una superficie protetta che non aumenta di un metro quadro. Dal momento che il Padule di Fucecchio è sito di importanza comunitaria ai sensi della Direttiva Habitat, come zona speciale di conservazione, l’impatto su di esso di un provvedimento come il Piano faunistico-venatorio deve essere verificato attraverso una specifica valutazione, che si chiama valutazione di incidenza".
"È evidente, per ammissione della stessa Regione in alcuni stralci del piano – sostiene Scoccianti –, come il Padule sia gravato da una pesantissima ed eccessiva concentrazione di appostamenti fissi. Andando poi alla sezione specificamente dedicata al Padule di Fucecchio nella valutazione di incidenza, troviamo che fra le criticità interne al sito è indicata la intensa attività venatoria praticata in gran parte del sito e l’insufficiente livello di controllo e, conseguentemente, fra i principali obiettivi di conservazione si pone la riduzione del disturbo antropico dovuto all’attività venatoria. Poi si dice anche che ’l’avifauna del sito è inevitabilmente disturbata dall’attività venatoria, con particolare riguardo alle specie protette’".
Scoccianti fa anche presente come nel piano si ammetta che "l’attività venatoria è inclusa tra gli elementi considerati critici ed è correlata al raggiungimento degli obiettivi di conservazione indicati per il sito".
Per il delegato Wwf, nulla si fa per ridurre in modo effettivo l’impatto della caccia su questo fondamentale ecosistema, anche se tale impatto viene riconosciuto e sottolineato dalla stessa Regione. "Si ricorda a tale proposito – conclude – come obiettivo prioritario datosi dalla stessa Regione Toscana già nel 2015 era quello di un ampliamento dell’area protetta del Padule di Fucecchio. Solo un decimo, circa 200 ettari sui complessivi 2000, è protetto come riserva naturale".
Giovanna La Porta