
Canto Libero è un ensemble rodato di artisti che dal 2015 interpreta l’anima rock e blues della musica di Lucio Battisti, impreziosita dai testi di Mogol, al secolo Giulio Rapetti: un grande spettacolo che onora il periodo d’oro della storica accoppiata
Omaggio a due grandissimi della musica italiana: Lucio Battisti e Giulio Rapetti, in arte Mogol. Venerdì sera, dalle 21, salirà sul palco del Teatro Verdi di Montecatini Terme Canto Libero, un ensemble rodato di artisti che dal 2015 interpreta l’anima rock e blues della musica di Battisti, impreziosita dai testi di Mogol. Canto Libero non è un semplice concerto, ma un grande spettacolo che onora il periodo d’oro della storica accoppiata Mogol-Battisti. Sul palco, ci sarà un gruppo di musicisti affiatati che porta avanti questo progetto con notevole determinazione e il desiderio di tramandare musica e testi incantevoli. La band propone uno spettacolo che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio. Rilegge, infatti, gli originali mantenendo una certa aderenza, ma cercando di non risultare mera copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale, facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva forte dentro di sé.
Dopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia, il primo grande riconoscimento del loro valore artistico arriva a fine 2015 con uno spettacolo tutto esaurito al Teatro Rossetti di Trieste, che vede anche la partecipazione straordinaria di Mogol in persona, che dà la benedizione ufficiale al Canto Libero. L’esperienza si ripete ad aprile 2017, quando Mogol torna sul palco con la band nella data udinese per l’ennesimo sold out al Giovanni da Udine, e a settembre 2018 a Verona al Teatro Romano per lo spettacolo dedicato ai 20 anni dalla scomparsa di Lucio riconfermando un rapporto di stima e collaborazione che si ripeterà più volte. Prevendita dei tagliandi su ticketone.it, vendita dei biglietti al botteghino. Non rimane che gustarsi lo spettacolo.
Gianluca Barni