GABRIELE GALLIGANI
Cronaca

Il biondo Lanson e quella beffa a Vivaldo Baldi

di Gabriele Galligani

La storia del trotto è fatta di grandi duelli. Di uomini e di cavalli. Anche cromatici. Il più famoso è quello fra il "biondo" Tornese e il "moro" Crevalcore. Una rivalità degna di quella celeberrima fra Coppi e Bartali, Anche perchè in sediolo c’erano due personaggi che sembravano fatti apposta per dividere le folle, Sergio Brighenti, il "Pilota" e Vivaldo Baldi detto "Diecione". Tornese e Crevalcore hanno incrociato gli zoccoli a lungo anche nel "Città di Montecatini". Per cinque lunghi anni hanno dominato la classica di mezza estate. Alla fine tre edizioni per Tornese, il "sauro volante" e due per Crevalcore, il cavallo "nero come la notte". Vent’anni dopo la sfida fra Brighenti e Vivaldo si è ripetuta. Nell’agosto del 1982 l’atmosfera era tornata quella incandescente di vent’anni prima, con tanto di tifosi schierati nel solito dualismo che riportava alle divisioni fra guelfi e ghibellini. . Nelle scuderie del "Pilota" era arrivato un altro biondo, Lanson che aveva ereditato il mantello sauro dal padre Bourbon e dal nonno Oriolo, l’indimenticato portacolori della scuderia Kyra. Per Vivaldo Baldi c’era Fedone, naturalmente dal mantello baio oscuro. Entrambi erano della generazione ’77, una delle migliori della storia del nostro trotto. In quell’estate i due cavalli erano i protagonisti assoluti. Quindici giorni prima della sfida del Sesana, i due si erano trovati di fronte a Montegiorgio per la prova del campionato italiano. Vinse Fedone davanti a Lanson, anche se il "biondo" con il secondo posto diventò il leader della classifica. Quindi, quella del Sesana era qualcosa di più di una rivincita, anche per la posta in palio. "Diecione" aveva vinto due anni prima con The Last Hurrah e questo successo aveva caricato a mille i "Vivaldiani" che sognavano una nuova epopea del loro beniamino. E poi a mettere ancora un po’ di pepe c’era quell’eterna sfida con Brighenti, dai mille significati. La provincia toscana contro la metropoli milanese. Ogni corsa, anche quella più modesta era una battaglia, figuriamoci il gran premio di Ferragosto. In una pista di mezzo miglio, come quella del Sesana, la fase d’avvio è fondamentale. Per due cavalli come Lanson e Fedone che si equivalevano il sorteggio dei numeri diventava di fondamentale importanza. Così il giorno dell’estrazione la sala partenti era affollata come non mai dai tifosi di Vivaldo. Ma ci fu un "No" di delusione quando venne estratto prima il nome di Lanson. E infatti Brighenti non si fece scappare quel vantaggio. Mise il suo allievo davanti al rivale e nonostante l’attacco riuscì a fare suo il gran premio.